«Adotta un Caduto», sulle tracce di chi ha combattuto la Grande Guerra
di Federica Ciampone

Si è tenuta lo scorso giovedì presso il teatro Corallo di Villanuova sul Clisi la serata di presentazione del progetto “Adotta un caduto”, realizzato dagli alunni delle classi terze della scuola secondaria


Il progetto, presentato dai ragazzi a tutta la cittadinanza, è il frutto di molte settimane di ricerca e di lavoro in cui gli alunni sono stati affiancati dai loro docenti e da diverse altre figure: bibliotecari, responsabili degli archivi comunali, storici e discendenti dei Caduti della prima guerra mondiale.

In una sala gremita di gente, tra cui diversi Alpini, i ragazzi – tutti in pantaloni neri e maglietta bianca, forse a voler simboleggiare anche nell’abbigliamento il fatto che di fronte a certe tragedie siamo tutti uguali – hanno mostrato al pubblico le presentazioni in PowerPoint del loro lavoro, intervallate da bellissimi canti che hanno contribuito a rendere molto emozionante l’intero contesto.

Il progetto “Adotta un Caduto”, proposto agli alunni durante il periodo di pausa didattica, prevedeva la ricerca di informazioni relative ad alcuni caduti della Grande Guerra, in una sorta di “adozione” che ha permesso ai ragazzi di approfondire la propria conoscenza di questo buio periodo storico tramite i documenti custoditi in Comune e i preziosi racconti dei discendenti dei soldati.

Ogni classe è stata suddivisa in gruppi e ad ogni gruppo è stato affidato un Caduto nato nella zona su cui scoprire il più possibile, dall’infanzia alla chiamata alle armi, dai luoghi in cui ha combattuto alle circostanze in cui è venuto a mancare. La presentazione è stata curata da ragazzi e docenti nei minimi dettagli, accostando alle parole sfondi suggestivi e creando una scenografia di grande impatto visivo.

“Perché i silenzi si trasformano in pietre, le pietre diventano muri, e i muri dividono”, scandisce uno dei ragazzi sul palco, la voce che si fa improvvisamente più sicura. Una riflessione quanto mai attuale, un monito a non dimenticare mai ciò che è stato, a ricordare con gratitudine chi ha sacrificato la propria vita in nome della libertà e della pace. Una gratitudine che è stata espressa, a conclusione della serata, dal canto corale dell’inno di Mameli, seguito dai ringraziamenti a tutti coloro che hanno dedicato tempo ed energia a questo meraviglioso progetto.
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