Takahiro Yoshikawa al Festival Internazionale di Brescia e Bergamo
di Redazione

Una conferenza-concerto questo mercoledì 26 aprile nel Salone Da Cemmo del Conservatorio Luca Marenzio a Brescia per introdurre il tema del prossimo festival: “Beethoven e Napoleone. La musica, tra ideali e potere”


Sarà il celebre pianista giapponese, Takahiro Yoshikawa, già solista al Teatro alla Scala di Milano - e ben noto in Valle Sabbia dove vanta numerosi amici dei quali è stato più volte ospite e dove si è esibito in un memorabile concerto tenutosi ad Odolo nel 2009 – ad introdurre la 54° edizione del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo con una concerto-conferenza in coppia con Piero Rattalino, decano dei critici musicali italiani.

Se non ci fosse stata la Rivoluzione Francese e se Napoleone non fosse esistito, che vita avrebbe avuto Beethoven? La stessa che effettivamente condusse? Avrebbe composto gli stessi capolavori?

Da queste domande, ponendo l’una accanto all’altra, in parallelo, la vita di Beethoven e la sua musica, il M° Piero Rattalino, musicologo di fama internazionale e consulente del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, prenderà il via per affrontare e spiegare il tema del Festival che sta per aprirsi, ovvero “Beethoven e Napoleone. La musica, tra ideali e potere”.

L’appuntamento, che si svilupperà secondo la fortunata formula della conferenza-concerto, è fissato per mercoledì 26 aprile alle 18 nel Salone Da Cemmo del Conservatorio Luca Marenzio, in piazzetta Benedetti Michelangeli a Brescia. Sarà una gustosa occasione per scoprire aneddoti, passioni, contraddizioni, atmosfere, retroscena, curiosità che rendono unico e affascinante l’argomento scelto dal Festival di quest’anno, che vivrà la propria inaugurazione ufficiale proprio la sera successiva, 27 aprile alle 21 al Teatro Grande.

Takahiro Yoshikawa, vincitore di concorsi internazionali e impegnato soprattutto in Italia e in Giappone come solista e all’interno di formazioni cameristiche interpreterà due pezzi celeberrimi e incredibili di Ludwig Van Beethoven: la Sonata op. 13 “Patetica” composta negli anni 1798 e 1799 che segna un punto di svolta per la musica di Beethoven con il famoso “Grave” di apertura e la Sonata “Les adieux che trova ispirazione nel periodo di allontanamento forzato dall'arciduca Rodolfo, amico, allievo e protettore di Beethoven al quale il Maestro dedicò l'opera composta nei mesi precedenti al suo ritorno a Vienna, il 30 gennaio 1811. Beethoven diede un titolo ad ognuno dei tre movimenti che compongono l'opera: L'Addio. L'Assenza. Il Ritorno. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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