Diffida alla Provincia ed esposto alla Procura
di Cesare Fumana

I comitati di cittadini e le associazioni ambientaliste si stanno muovendo in vista della chiusura della pratica di rilascio dell’Aia alle Fonderie Mora da parte della Provincia


In vista delle fasi finali per il rinnovo dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) per le Fonderie Mora, di Gavardo, da parte della Provincia, il comitato Gaia, con la consulenza dell’avvocato Laura Gamba, ha provveduto ad inviare all’ente una diffida perché il rilascio della nuova Aia avvenga dopo che l’azienda abbia ottemperato a tutte le prescrizioni inserite nell’autorizzazione del 2006.

Le azioni intraprese sono state illustrate nel corso di una conferenza stampa, tenutasi questo lunedì mattina a Gavardo.

“L’Aia 2006 è scaduta nel 2011, e in questi anni sia noi sia i cittadini gavardesi non abbiamo avuto percezione di miglioramenti ambientali auspicati e più volte promessi dall’azienda – precisa Filippo Grumi, portavoce del comitato Gaia –. Per questo abbiamo inoltrato alla Provincia una diffida con la quale invitiamo l’ente a rilasciare la nuova autorizzazione ambientale solo dopo che l’azienda avrà ottemperato alle precedenti prescrizioni, evidenziate anche dalle ispezioni dell’Arpa nel 2014 e nel 2015”.

“Inoltre – prosegue Grumi – abbiamo richiesto alla Provincia di poter partecipare all’iter autorizzativo, presenziando ai tavoli tecnici e alle conferenze di servizio”.
Quest’ultima richiesta è stata soddisfatta, tanto che alla prossima conferenza di servizio, in programma questo mercoledì mattina, 12 aprile, è stato invitato anche il comitato.

Nel frattempo anche Legambiente, con il circolo Brescia Est, e l’associazione Medicina Democratica di Brescia si sono mosse sul fronte giudiziario, inviando alla Procura della Repubblica di Brescia un esposto sul problema delle “emissioni di fumi, polveri e rumori della Fonderia Mora di Gavardo”.

“È da alcuni anni che, su sollecitazione di alcuni cittadini Gavardesi – riferisce il presidente del circolo Brescia est di Legambiente Raffaele Forgioni –, ci stiamo occupando del caso delle Fonderie Mora. Visto che a tutt’oggi il disagio e le preoccupazioni per la salute percepite dai cittadini permangono senza soluzione di continuità e considerato che non risulta sia stato emesso dalla Provincia di Brescia un provvedimento che assuma una posizione “definitiva” per il rilascio dell’Aia alle Fonderie Mora e che non esistano programmi credibili e concreti per il risanamento dell’azienda e l’eliminazione delle emissioni inquinanti e dannose, abbiamo ritenuto di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Brescia affinché proceda, per quanto penalmente rilevante, in ordine agli eventuali reati ambientali commessi dall’azienda”.

“Quello che stiamo chiedendo – conclude Grumi – non è altro che il rispetto della normativa. Non abbiamo mai chiesto la chiusura dell’azienda, ma solo che questa operi nel rispetto delle leggi e a salvaguardia della salute dei cittadini”.

Del caso delle Fonderie Mora sarà investito anche il Consiglio provinciale, nella prossima seduta in calendario nel pomeriggio di questo mercoledì 12 aprile, dove sarà discussa un’interrogazione del consigliere provinciale Marco Apostoli, del gruppo Provincia Bene Comune, che riprende le stesse problematiche.

In foto:
. ingresso Fonderie Mora
. partecipanti alla conferenza stampa: da sin. l'avvocato Laura Gamba, il portavoce del comitato Gaia Filippo Grumi, il rappresentante di Medicina Democratica Brescia Celestino Panizza, il presidente del circolo Legambiente Brescia est Raffaele Forgione


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