Animali da bar
di Davide Vedovelli

Lo spettacolo "Animali da Bar" di Carrozzeria Orfeo, chiude la stagione di prosa del Teatro Odeon di Lumezzane. L'appuntamento è per questo mercoledì 5 aprile alle 20:45 e chiude un'altra stagione di straordinario successo


 
La realtà teatrale di Lumezzane si conferma ancora una volta una tra le più importanti, innovative e interessanti realtà della provincia di Brescia ma non solo, portando sul palco del teatro Odeon i migliori spettacoli del circuito teatrale italiano. 

Merito dell'Amministrazione Comunale, che da sempre crede che la Cultura sia un valore fondamentale per la crescita di una popolazione e di un paese, di Vittorio Pedrali, direttore artistico, sempre attento a ciò che capita nel complesso mondo del teatro e alla sua squadra. 

Un ringraziamento particolare a sonia Mangoni, responsabile ufficio stampa, che mi ha permesso, in questi mesi, di raccontarvi tutto ciò che è successo sul palco del Teatro Odeon... e speriamo me lo conceda anche il prossimo anno. Bravi!.
 
Veniamo ora allo spettacolo che mercoledì farà calare il sipario su questa Stagione Teatrale.
Per la prima volta al Teatro Odeon, a chiudere la Stagione di prosa, è in arrivo mercoledì 5 aprile Carrozzeria Orfeo, uno dei giovani gruppi italiani più interessanti degli ultimi anni, con ANIMALI DA BAR.

Divertente, visionario e irriverente, lo spettacolo è reduce da una serie di repliche - da tutto esaurito - al Teatro dell’Elfo di Milano.
Un successo iniziato col debutto nell’agosto 2015 al Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi e proseguito con la vittoria del Premio Hystrio Twister 2016. 
 
LO SPETTACOLO
Un bar abitato da personaggi strani: un vecchio malato, misantropo e razzista che si è ritirato a vita privata nel suo appartamento; una donna ucraina dal passato difficile che sta affittando il proprio utero ad una coppia italiana; un imprenditore ipocondriaco che gestisce un’azienda di pompe funebri per animali di piccola taglia; un buddista inetto che, mentre lotta per la liberazione del Tibet, a casa subisce violenze domestiche dalla moglie; uno zoppo bipolare che deruba le case dei morti il giorno del loro funerale; uno scrittore alcolizzato costretto dal proprio editore a scrivere un romanzo sulla grande guerra.

Sei animali notturni, illusi perdenti, che provano a combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni, ad una speranza che resiste troppo a lungo. Come quelle erbacce infestanti e velenose che crescono e ricrescono senza che si riesca mai ad estirparle.

E se appoggiati al bancone troviamo gli ultimi brandelli di un occidente rabbioso e vendicativo, fatto di frustrazioni, retorica, falsa morale, psicofarmaci e decadenza, oltre la porta c’è il prepotente arrivo di un “oriente” portatore di saggezze e valori… valori, però, ormai svuotati e consumati del loro senso originario e commercializzati come qualunque altra cosa. 

Tutto è venduto, sfruttato e contrattato in "Animali da Bar".
La morte e la vita, come ogni altra merce, si adeguano alle logiche del mercato.
E quando l’alcol allenta un pochettino la morsa e ci toglie la museruola… è un grande zoo la notte… una confessione biologica dove ognuno cerca disperatamente di capire come ha fatto a insediarsi tutta quell’angoscia.

Giorno dopo giorno. Da anni, da secoli.
Come abbiamo fatto a non sentirla entrare? E per quanto riguarda gli altri... beh, cerchiamo di essere realisti. Possiamo dire di conoscerci appena. Siamo tutti degli estranei.

D’altronde almeno una mezza dozzina di Cristiani desidera la nostra morte ogni giorno o no? In coda sulla tangenziale... il lunedì mattina in ufficio… chi non vorrebbe torturare il cane del vicino, o schiacciare qualche ciclista di tanto in tanto? Se volete provare l’esatta inesistenza di Dio, salite in una metrò affollata di vostri simili in pieno agosto
 
Lo spettacolo è prodotto da Carrozzeria Orfeo con Fondazione Teatro della Toscana 2015 in collaborazione con Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi, e creato da Gabriele Di Luca, drammaturgo e regista, con Massimiliano Setti, anche autore delle musiche originali, e Alessandro Tedeschi. Le scene sono ideate da Maria Spazzi, i costumi da Erika Carretta, le luci da Giovanni Berti.

In scena Beatrice Schiros, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino, Paolo Li Volsi; voce fuori campo di Alessandro Haber.
 

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