Eridio e Chiese, se ne parla a Remedello
di red.

Questo martedì 4 aprile, a Remedello, Legambiente ed Amici della Terra metteranno al centro dell'attenzione le condizioni del fiume Chiese e del lago d'Idro, fra qualità e quantità d'acqua che vi scorre


«La situazione di crisi idrica registrata nel Nord Italia negli ultimi anni è seria: se fiumi e laghi hanno portate ridotte, a soffrirne è l’intero ecosistema.
In particolare destano preoccupazione le condizioni del fiume Chiese, che costituisce uno dei maggiori esempi di sfruttamento idroelettrico montano, tra bacini artificiali e centrali idroelettriche poste lungo i suoi 160km, attraverso ben 30 Comuni delle 3 Province di Trento, Brescia e Mantova delle 2 Regioni Trentino e Lombardia» così scrive Legambiente.

Che aggiunge: «Nel piano di Tutela delle Acque, attualmente ancora in fase di approvazione, il fiume Chiese è indicato come uno dei corpi idrici fluviali che non registrano un livello di qualità buono.
Per questo il raggiungimento dell' obiettivo di qualità per questo corso d’acqua è stato posticipato al 2021».

Ecco dunque che la presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto, e il presidente dell’Associazione Amici della Terra Lago D’Idro e Valle Sabbia, Gianluca Bordiga, insieme ai sindaci di Remedello ed Acquafredda, Francesca Ceruti e Alessio Guerreschi, invitano la stampa a partecipare alla conferenza indetta per martedì 4 aprile alle 16 nella Sala Consiliare del Comune di Remedello, in Piazza Bonsignori.

Per l'occasione «verranno comunicati importanti aggiornamenti sulla petizione avviata il 14 marzo 2017 da Legambiente Lombardia e dall’Associazione Amici della Terra Lago D’Idro e Valle Sabbia».

Una petizione: «pensata per coinvolgere direttamente tutti i Consigli comunali dei 30 Comuni bagnati dal fiume Chiese e dal Lago D’Idro, per far condividere formalmente a tutte queste istituzioni locali la necessità che il fiume e il Lago finalmente vengano considerati un patrimonio ambientale e vengano gestiti con questa attenzione, adottando pertanto una mentalità e delle forme di gestione che portino ad una piena condivisione delle problematiche dei vari territori dalla sorgente del fiume fino alla sua immissione nell’Oglio» fa sapere Gianluca Bordiga.

Che aggiunge: «E con questo nuovo sistema di pensiero si vada nella direzione opposta agli errori del passato, che hanno portato ad avere oggi uno sfruttamento abnorme del fiume e del Lago, con il fiume riempito di centraline private per la produzione di energia elettrica che lo stanno a tratti prosciugando, attualmente sono 17 e altre 2 sono in costruzione, e il Lago che viene ancora “formalmente considerato” come un mero serbatoio nel quale vorrebbero ristabilire un utilizzo verticale delle acque fino a 3,25 metri».

«Questa grande Petizione, in 5 punti, è stata ideata e organizzata per arrivare ad una univoca richiesta di un Ente gestore paritetico che abbia il potere di controllo, di tutela e di coordinamento dell’utilizzo della risorsa primaria su tutta l’asta del fiume e sul Lago, al fine di garantire ovunque i livelli vitali - afferma ancora Bordiga -. Condivisa dal più alto numero possibili di istituzioni locali e dal più alto numero possibile di Associazioni di cittadini di questi territori, la petizione sarà lo strumento che riuscirà ad imprimere uno scatto in avanti per arrivare a salvare il bacino imbrifero del fiume Chiese e del Lago D’Idro dall’incontrollato sfruttamento abnorme della risorsa, che invece è il Patrimonio demaniale più eminente ed è nel Diritto universale di ogni persona poter intervenire per assicurarlo al futuro, sano sotto ogni aspetto».

.in foto: il Chiese a Remedello (archivio)


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