Life - Non oltrepassare il limite
di Elena Ferremi

Sei astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale recuperano e analizzano dei campioni di suolo raccolti su Marte...


Il biologo dell'equipaggio scopre delle cellule vitali che riesce a risvegliare modificando temperatura e atmosfera. Ben presto queste cellule iniziano ad aggregarsi per formare un vero e proprio marziano che continua a crescere e a cui viene dato il nome di Calvin.

Non è chiaro però se Calvin sia innocuo o meno.
Quando il marziano scappa dall'incubatrice la risposta appare chiara e i problemi non tardano ad arrivare.

Un'idea non troppo originale soprattutto per il contesto, ripreso ad esempio da Gravity ed Apollo 13, ma ben costruita ed avvincente.
La verosimiglianza della storia sarebbe ottimale se non per pochissimi dettagli, come ad esempio la crescita rapidissima di Calvin, che però, nell'insieme generale, non appare troppo forzata. Infatti non è da escludere a priori che prima o poi, da qualche pianeta remoto, arrivi qualche forma di vita unicellulare.

Punto di forza, senza ombra di dubbio, è la fotografia.
Eccellenti le ricostruzioni della Stazione Spaziale e della vita all'interno di essa.

Ottimale il cast: impeccabile Jake Gyllenhaal, che emerge sempre più tra gli attori che rivestono ruoli da protagonisti e apprezzabile Rebecca Ferguson, che compensa alcune lacune espressive con la sua indiscutibile bellezza fisica.

Un film nel complesso sufficiente, ma nulla di più, anche per la ricerca di Espinosa di un finale non banale, incappando proprio nella banalità.

REGIA: Daniel Espinosa
ANNO: 2017
CAST: Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson, Ryan Reynolds, Hiroyuki Sanada, Ariyon Bakare, Olga Dihovichnaya
GENERE: thriller fantascientifico
DURATA: 103 minuti
GIUDIZIO: ■■ ½
 
 
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