L'arte materica di Marcello Grosso
di Fabio Borghese

Sarà inaugurata questo sabato 1 aprile alle 18.30 presso la Sala Esposizione del Centro Culturale di Gavardo la mostra dell'originale artista calabrese, da anni trapiantato in Friuli, che mescola nelle sue opere pittura e scultura


La primavera a Gavardo porta con sé alcune mostre d’arte. Per iniziativa della l’assessorato alla Cultura, questo sabato 1 aprile, alle 18, presso la Sala Esposizione del Centro Culturale di Gavardo, in via Giovanni Quarena 8, sarà inaugurata la mostra “Non solo arazzi”, di Marcello Grosso.

Nato a San Nicola Ascella (CS) nel 1942, vive da molti anni in Friuli ed ha il suo studio a Romans d'Isonzo (GO). Fa parte dei cinque soci responsabili del Circolo Culturale "Gradiscarte" della Galleria "La Fortezza" di Gradisca d'Isonzo (Go). Le sue radici si allungano in quella parte d'Italia che guarda il golfo di Policastro, dall'antica rimembranza greca, quel tratto di mare Tirreno che gli è rimasto silenziosamente nascosto nelle pieghe più profonde dell'anima. Le passioni per la pittura ed in seguito per il polimaterico nei suoi lavori coesistono e si compenetrano. Infatti si muove con disinvoltura su due fronti tecnico-espressivi, quello della pittura e della scultura in un unico componimento. Solo dopo un lungo periodo di studio, approfondimento, sperimentazione per dominare e gestire la materia, incoraggiato da esperti e critici, ha iniziato ad affrontare nell'ultimo trentennio il giudizio del pubblico e della critica con numerose mostre personali in Italia e all'estero.

Con Marcello Grosso ci troviamo di fronte alla brillante intuizione di un artista che ha saputo coniugare sapientemente stimolazioni estetiche provenienti da varie tendenze dell'arte contemporanea per ottenere un linguaggio estremamente personalizzato. L'arte materica utilizza qualsiasi materiale, da quelli da sempre noti a quelli totalmente nuovi provenienti dalla ricerca tecnologica. Grosso è dunque artista materico, ma anche informale e il suo astrattismo si equilibria tra masse centrali non geometriche e supporti pittorici per risultati tipicamente oggettuali tali da poter senza remore parlare di quadri oggetto, opere nelle quali ogni parte concorre a un discorso unitario. Tela, pietra, ferro, rame, piombo, poliuretano, legno, vetro, colore, cemento, bitume sono le componenti che integrandosi a vicenda stabiliscono questa sua produzione scultopittorica in continua evoluzione. Risultati davvero intensi e fascinosi per bassorilievi che si presentano ricchi di piani emergenti, di effetti chiaroscurali e della intensa grazia di un colore usato puro secondo concezioni pop art.

La mostra rimarrà aperta fino al 16 aprile, con i seguenti orari: tutti i giorni dalle 10.30-12.30/16.00-19.30.

Il 22 aprile è prevista la seconda edizione della mostra di oggetti vintage della collezione dei fratelli Orlini.

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