Alcide Leali investe 30 milioni di euro a Gargnano
30 milioni di euro è quanto la famiglia di Alcide Leali investirà in Lefay Resort, nome - Lefay - che in celtico vuol dire «Le fate». E di posto fatato in realtà si tratta, perché il resort che la prossima estate aprirà sopra Gargnano

Bello al punto che varrebbe la pena di andarci in vacanza pur vivendo a Brescia. Particolare per la proposta del progetto. Nuovo perché sono anni - forse decenni - che sul Garda non ricade un investimento nel turismo di così significativa rilevanza.

30 milioni di euro è quanto la famiglia di Alcide Leali investirà in Lefay Resort, nome - Lefay - che in celtico vuol dire «Le fate». E di posto fatato in realtà si tratta, perché il resort che la prossima estate aprirà sopra Gargnano si affaccia su una straordinaria terrazza naturale, presentandosi come qualcosa di veramente nuovo nell’abbastanza datato panorama dell’hotellerie gardesana e della proposta accessoria che questo è in grado di offrire.

Alcide Leali rilancia: lo fa con un’iniziativa prestigiosa che prevede 55mila presenze all’anno con un fatturato di 15 milioni e cento nuovi posti di lavoro.
L’interrogativo «Alcide Leali che fine ha fatto?» ha ora una risposta concreta: venduta Air Dolomiti a Lufthansa (che ha conservato nome e livrea «e questo - commenta l’imprenditore odolese - è una bella soddisfazione» considerando il rigore della compagnia tedesca), individuato due anni fa un terreno di undici ettari Leali ha deciso di valorizzare l’esperienza maturata con Air Dolomiti nel settore dei servizi avanzati con un importante progetto imprenditoriale nel turismo che guarda alla domanda di vacanza benessere in forte crescita, alla richiesta turismo di qualità, a strutture con certificazione ambientale come fattore di successo per la clientela sfruttando i nuovi stili di vacanza: soggiorni più brevi, incremento
consistente di fine settimana lunghi, destagionalizzazione, ovvero tutto l’anno.

«Contiamo di far venire i nostri ospiti in vacanza sul Garda anche in novembre» mese in cui se ci sono, e ci sono giornate di sole, il lago è più bello che mai, sfruttando la proposta che il resort andrà ad offrire e tutto quello che al nuovo albergo sta attorno, ovvero ambiente, piuttosto che il più antico campo da golf italiano o il Vittoriale o la città. L’iniziativa si basa anche su un dato statistico destinato a crescere: in Italia solamente lo 0,6% degli alberghi è a cinque stelle e la domanda di strutture di altissimo livello è elevata «e noi - aggiunge Alcide Leali - vogliamo entrare negli spazi aperti da questa opportunità» con un progetto che punta sull’offerta di servizi alla persona, sulla qualità della struttura, sui contenuti della proposta.

Firmato dall’architetto alto atesino Ugo Demetz, realizzato dall’Impresa Paterlini, il progetto va a riprendere il concetto delle limonaie al cui interno sono state ricavate cento suites con 250 posti letto, una spa (da salus per aquam, o centro benessere) di tremila metri con un blocco centrale in cui ci sono ristorante, la concierge ed i servizi. Due piscine esterne integrano un impianto sul quale già si è posata l’attenzione della clientela straniera. Trattandosi di un investimento importante è previsto un ritorno importante «e se la redditività lorda del settore - aggiunge Alcide Leali - è sopra il 20% il nostro obiettivo è quello di arrivare al 30% in cinque anni». L’investimento sarà finanziato parte direttamente e parte con ricorso al credito.

Camillo Facchini
da Giornale di Brescia
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