Disfida fra polente
di red.

Una simpatica iniziativa quella organizzata per sabato 1 aprile nella sede degli Alpini di Roè Volciano per raccogliere fondi per le popolazioni terremotate del Centro Italia


L'appuntamento è per 20 di questo sabato quando i commensali si ritroveranno, dopo un aperitivo analcolidco di benvenuto, a decidere se è meglio la polenta "carbonera" oppure quella "taragna".
Ovviamente avranno modo di gustare abbondantemente entrambe, con contorno di patatine fritte, acqua, vino o birra, caffè.

Il ricavato sarà utilizzato per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto nella zona di Amatrice.

Ad organizzare il tutto, col sostegno di molti, alcuni membri del Comitato Genitori di Vobarno, gli stessi che ad agosto, insieme ad alcuni amici e subito dopo il terremoto, hanno iniziato la raccolta di aiuti.
Vestiti, generi alimentari, coperte, farmaci e via raccogliendo: tantissimo materiale che è stato poi smistato insieme a quello raccolto da Marco Novali con il suo gruppo e la Curva Nord del Brescia.

A novembre il Comitato ha proposto alla preside dell'Istituto Comprensivo di Vobarno la raccolta di materiale scolastico per le zone terremotate. Ha aderito tutto l'Istituto comprensivo, quindi le scuole di Vobarno e di Roè.

Il materiale raccolto è stato tantissimo.
Ai primi di dicembre in nove sono scesi ad Amatrice per consegnare personalmente quanto raccolto (le foto si riferiscono a questo viaggio).

Parte del materiale è stato lasciato in un campo di smistamento e parte è stato consegnato personalmente ad alcune famiglie e ai loro figli.

«Quanto abbiamo trovato là è molto diverso da quello che ti racconta la televisione - ci dice Francesca, una delle mamme coinvolte -. Vedere tante, tantissime macerie, paesi rasi al suolo, persone che non hanno più niente e vivono in situazioni disagevoli ha fatto si che nascesse in noi la voglia di continuare ad aiutarli.
Certo, la nostra è solo una piccola goccia, ma il mare è fatto da tante piccole gocce».

«Ecco perché abbiamo deciso di organizzare questa cena il 1 aprile - ha aggunto Francesca -. Speriamo che siano in tanti a partecipare e di riuscire a portare un aiuto concreto».

«L'idea è quella di non inviare il denaro raccolto
, ma di utilizzarlo per contribuire all'acquisto di quanto possa servir loro per ricominciare a vivere».
 
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