Louise è una linguista di fama internazionale che insegna all'università. Conduce una vita apparentemente normale. Si alza, va al lavoro, torna a casa, telefona alla madre...
...Ma un giorno il mondo si sveglia e scopre 12 astronavi aliene sparse per la terra.
Chi sono? Da dove vengono? Ma soprattutto, vengono in pace?
La vita di Louise cambia quando viene rintracciata dal governo per effettuare un tentativo di traduzione della presunta lingua aliena.
Con un carattere fortemente concreto, il capolavoro di Villeneuve si discosta completamente dalla visione chimerica e troppo futuristica, per non dire tanto irreale da sfiorare il ridicolo, dei film a tema alieno a cui siamo abituati.
Lascia da parte l'aspetto catastrofico e apocalittico portando il tutto su un piano completamente diverso: il bisogno di comunicazione, aspetto caratterizzante e istinto naturale dell'essere umano.
Negli immaginari collettivi l'alieno è il buffo e simpatico E.T., l'extraterrestre dell'opera di Steven Spielberg, che in brevissimo tempo diventa amico di Elliot e impara la lingua umana senza il minimo sforzo. Ma in Arrival il contatto non è cosi facile. Se non fossero loro a imparare la nostra lingua?
L'uomo non ha più il controllo. Si trova completamente al buio dove non può più distinguere il sopra dal sotto perché anche la gravità non sembra essere più una certezza. La luce nel buio sembra essere la bellissima diva del cinema Amy Adams, che negli ultimi mesi sta collezionando ruoli da protagonista in film dal gusto accattivante, tra cui il secondo film di Tom Ford, Animali Notturni.
Si troverà di fronte a un enigma irrisolvibile, che sconvolgerà del tutto la sua percezione delle lingue. In un cast quasi completamente maschile, Amy Adams brilla come una stella, riconfermandosi regina indiscussa del dramma e del mistero.
REGIA: Denis Villeneuve
ANNO: 2016
CAST: Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Tzi Ma, Mark O'Brien.
