Al via la vaccinazione per le dodicenni
Entro marzo anche in Lombardia, e dunque anche a Brescia, verranno vaccinate gratuitamente tutte le dodicenni per la campagna vaccinale pubblica contro il Papilloma virus (HPV), l’agente virale responsabile del cancro della cervice uterina.

Entro marzo anche in Lombardia, e dunque anche a Brescia, verranno vaccinate gratuitamente tutte le dodicenni per la campagna vaccinale pubblica contro il Papilloma virus (HPV), l’agente virale responsabile del cancro della cervice uterina.
Il vaccino è offerto quest’anno a tutte le 280.000 bambine nate nel 1997. L’Italia - fanno osservano al Ministero della Sanità - è il primo Paese europeo a pianificare una strategia di vaccinazioni pubblica gratuita contro l’HPV. L’obiettivo della campagna di vaccinazione - spiega il ministero - è quello di giungere ad una forte riduzione di questa malattia nelle prossime generazioni. Sarebbe una vittoria senza precedenti nella guerra contro uno dei più terribili nemici delle donne.
Il Papilloma virus (HPV) è l’agente virale responsabile del carcinoma della cervice uterina, primo tumore riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile ad una infezione. Esistono circa 120 genotipi del virus HPV che infettano l’uomo, un terzo dei quali associato a patologie del tratto anogenitale, sia benigne che maligne. Dei 120 genotipi, il tipo 16 è responsabile di circa il 50% dei casi di cancro alla cervice uterina, il tipo 18 del 20% e i restanti genotipi di circa il 30%. I genotipi 6 e 11 sono responsabili del 90% dei condilomi genitali. L’infezione da HPV è più frequente nella popolazione femminile. Si calcola che il 75% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della vita con un virus HPV, e fino al 50% con un tipo oncogeno. Ci vogliono però molti anni perchè le lesioni provocate dall’HPV si trasformino, e solo pochissime delle donne con infezione da papilloma virus sviluppano un tumore del collo dell’utero.
La maggior parte (70-90%) delle infezioni da HPV è, infatti, transitoria e guarisce spontaneamente senza lasciare esiti.
Generalmente il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni precancerose è di circa cinque anni, mentre la latenza per l’insorgenza del carcinoma cervicale può essere di decenni . Per questo, la prevenzione del carcinoma è stata basata fino ad ora su programmi di screening, che consentono di identificare le lesioni precancerose e di intervenire prima che evolvano in carcinoma.
Il vaccino contro l’HPV costituisce un importante strumento di prevenzione primaria del carcinoma della cervice uterina. Secondo le informazioni scientifiche oggi disponibili - si fa sapere al ministero della Salute - è sicuro, ben tollerato e in grado di prevenire nella quasi totalità dei casi l’insorgenza di un’infezione persistente dei due ceppi virali responsabili attualmente del 70% dei casi di questo tumore. Questo vaccino, al pari di tutti i nuovi presidi di prevenzione considerati efficaci in Sanità Pubblica, è utilizzato all’interno di una strategia di offerta attiva ispirata ai principi dell’efficienza, dell’equità di accesso e dell’uso controllato per sorvegliare attivamente gli effetti sulla popolazione esposta al vaccino. Dovrà essere osservata una particolare cautela alla somministrazione del vaccino in donne in età fertile, poiché, sebbene nelle gravidanze insorte durante gli studi clinici dei due vaccini non sia stato rilevato alcun impatto negativo sulla fertilità in termini di incidenza di aborti spontanei, morti intrauterine e anomalie congenite, i dati attualmente disponibili non sono sufficienti per raccomandarne l’uso in gravidanza.

Dal Giornale di Brescia
 

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