Gabbani vince e convince
di Davide Vedovelli

Cala il sipario sulla 67ª edizione del Festival di Sanremo. Tra vincitori e vinti scoppia la polemica sulla giuria di qualità.


Alle 2 di sabato notte (o meglio di domenica mattina) cala il sipario sulla 67° edizione del Festival che ci dà appuntamento (come fosse una minaccia) al prossimo anno. Sul podio al primo posto Francesco Gabbani che, in una canzone che ricorda le sonorità di Alan Sorrenti in “Figli delle stelle”, prova a mettere qualche frase d'effetto. Una canzone che tutto sommato è forse la migliore del Festival, arrangiamento spedito e qualche contenuto non troppo banale. È già un tormentone radiofonico e tutti la canticchiano: il rischio è che ce la si dimentichi in fretta.

Quando scopre di aver vinto, giustamente incredulo, si inchina a Fiorella Mannoia evidentemente delusa dal risultato. Chi perde poi sottolineerà che la gara non interessa a nessuno, la volpe sottolineerà che l'uva non le piace.

Al terzo posto Ermal Meta. Credo sia giusto così per una buona canzone ma un po' troppo “populista e retorica” per i miei gusti. Se vuoi denunciare qualche cosa credo valga la pena sporcarsi davvero le mani, non fare il paraculo. Scoppia la polemica tra gli sconfitti (gli stessi a cui la gara non interessa) sulla composizione della giuria. È la prima volta che sono d'accordo con Al Bano e Gigi D'Alessio. Mi spavento un po'.

La giuria è stata divisa in tre parti: popolare, ossia quella che vota da casa, che ascolta le canzoni, compra i dischi e va ai concerti; quella della sala stampa, ossia i critici musicali e giornalisti vari esperti di gossip e moda, e per finire la giuria di qualità.
Sulla giuria di qualità le polemiche sono condivisibili. Lasciamo stare la blogger che c’entra con la musica come la prima guerra mondiale c’entra con la pace, ma ricordiamoci che questa giuria dovrebbe essere competente ed imparziale.

Se diamo un'occhiata alle loro relazione vediamo che Paolo Genovese (uno dei giurati) ha ospitato nel suo film “Perfetti sconosciuti” una canzone di Fiorella Mannoia, Violante Placido è figlia di Michele Placido e ha recitato con la Mannoia nel suo ultimo film “7 minuti”, ecc. ecc. ecc.
Gigi d'Alessio e Al Bano hanno criticato questa composizione e il peso eccessivo che hanno nella valutazione oltre ad avere il “voto segreto”.

Se Sanremo deve essere un festival popolare e la qualità non è importante allora credo sia giusto che a votare sia la casalinga di Voghera o il panettiere, che non hanno nessuna competenza musicale specifica ma almeno votano secondo il loro gusto ed in modo disinteressato e svincolato da interessi discografici e commerciali. Se invece vogliamo che ci sia un giudizio critico sarebbe opportuno mettere qualche musicista, paroliere e gente che di musica se ne intende davvero. In questo caso però dovremmo avere in gara canzoni di ben altro livello.

Cala il sipario e ora staremo a vedere chi riuscirà a farsi strada nel mondo della musica vera, quello dei locali da riempire dove i cachet sono risicati e per tenere il pubblico e il palco devi averci le palle quadrate.
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