Parcheggio di via Campi Grandi, mozione respinta
di c.f.

Bocciata la mozione della minoranza che chiedeva l’annullamento del bando di vendita di una porzione del parcheggio. Contrarie anche le imprese della zona


La questione del parcheggio di via Campi Grandi, che l’amministrazione comunale di Prevalle ha intenzione di destinare in parte alla vendita, è approdata in consiglio comunale.

La maggioranza compatta ha bocciato la mozione della minoranza di “Nuovo Progetto Prevalle” che chiedeva di annullare il bando di vendita.

Come anticipato sul nostro giornale, il gruppo di minoranza ha avversato sin dall’inizio la decisione dell’amministrazione comunale di inserire nel piano delle alienazioni dei beni di proprietà pubblica una consistente porzione del principale parcheggio a servizio della zona produttiva di via Campi Grandi, per individuare un lotto a destinazione produttiva dove consentire la realizzazione di un nuovo capannone.

Decisione osteggiata e contestata ancora più fortemente dalle numerose aziende che qui operano.

Da qui la decisione di proporre la sospensiva del bando, già in programma il prossimo 24 febbraio, con prezzo a base d’asta di 278mila euro.

«Una scelta infelice - ha stigmatizzato il consigliere di minoranza Pieralberto Pelizzari, - portatrice di disagi per tutto il comparto produttivo della zona. Ad aumentare le proteste è la mancanza di una concreta necessità degli introiti della vendita a fronte del danno economico per le aziende. Se inizialmente l’alienazione veniva giustificata con l’urgenza di reperire risorse per l’ampliamento del plesso scolastico, non dobbiamo dimenticare che in seguito l’intervento è stato parecchio ridimensionato, ridotto all’edificazione della sola aula mensa, oltre che già finanziato con un mutuo».

«Da un’attenta verifica - è stata la risposta degli amministratori - risulta che il parcheggio in questione è sottoutilizzato. Spesso i posti auto disponibili sono vuoti, quindi non è un servizio primario. L’introito dell’alienazione permetterà la realizzazione di strutture a beneficio dell’intera comunità. Quali, lo vedremo. Se non sarà possibile destinare quel danaro all’ampliamento del plesso scolastico, lo impiegheremo per alleggerire il mutuo acceso per la mensa, o per altre opere».

La questione sembra tuttavia lontana dal concludersi. Sono una decina, infatti, gli imprenditori che, dopo aver avanzato ricorso al Tar, si dichiarano oggi pronti a invocare la sospensiva dell’atto.
100609PrevallePalazzoMorani.jpg