Mobilitazione contro l'antenna Telecom
di Aldo Pasquazzo

Amministratori e cittadini di Condino sulle barricate contro il potenziamento di un impianto dell’azienda di telecomunicazioni nel centro del paese


L’attuale antenna radiofrequenze dislocata presso la centralina Telecom di via Roma 26 a Condino – contrariamente alla volontà dei condinesi – sembra destinata ad essere ulteriormente potenziata.

Nelle vicinanze, tra l’altro, sono ubicate strutture pubbliche quali le scuole elementari e materna nonché ambulatorio, farmacia, parecchi negozi, la sede della Rurale e un bar.

Giorno dopo giorno il malcontento tra la gente cresce. Qualche incontro con l’amministrazione comunale già c’è stato e altri ne seguiranno. Per impedirne la sua messa in opera, considerato che prima l’APPA (Azienda provinciale per l’ambiente) ha dato il suo assenso e poi in maniera “obbligata” anche la Commissione edilizia comunale ha dovuto esprimersi a favore, la popolazione si sta mobilitando.

Si è già costituito, infatti, un “Comitato no antenna” impegnato in una raccolta di firme a sostegno della loro protesta. Tra gli aderenti figurano molti che hanno casa nell’immediato vicinato. Ma per stimolare la gente a sottoscrivere alla petizione è stata diffusa una locandina integrata da una mini cartografia della zona e da alcune immagini che ritraggono il caseggiato Telecom, l’antenna e l’abitato circostante.

“L’attuale traliccio, che affianca la centralina, risulta essere di 12,88 metri rispetto ai 20 previsti dalla nuova” è quanto ci dice Andrea Bagattini, dottore forestale e comandante del corpo volontario dei vigili del fuoco. Renato Sartori, commercialista e un tempo presidente dell’ente Bim del Chiese non solo avanza preoccupazioni e riserve, ma parla “di un problema generale che incombe non solo su quella zona circoscritta ma che investe l’intera comunità Condinese”.

“Come amministrazione comunale – fa sapere il sindaco Giorgio Butterini – ci siamo attivati a più livelli al fine di ricercare altre soluzioni alternative. A più riprese abbiamo proposto alla società di comunicazioni altre aree di proprietà comunale situate a quote superiori rispetto all’abitato ma purtroppo Telecom ha espresso la volontà di utilizzare quell’area di cui è già proprietaria”.

“In questo caso – prosegue il primo cittadino – come Comune, la nostra competenza è solo urbanistica considerato che sia la legge nazionale che provinciale sono abbastanza chiare: in sostanza la concessione è un atto dovuto e un diniego rappresenterebbe certamente un atto di dubbia legittimità, con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista della responsabilità amministrativa. Politicamente parlando come amministrazione condividiamo le preoccupazioni della gente e siamo anche disponibili a sostenerle, cosa che peraltro già abbiamo dimostrato pur nella consapevolezza che gli spazi di manovra, legge ed espressioni giudiziarie alla mano, risultano davvero limitate e ridotte”.
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