Sant'Antonio Abate anticipata di tre giorni
di Aldo Pasquazzo

Prima le benedizioni presso le stalle degli allevatori locali e poi il tradizionale pranzo contadino per la festa del protettore degli animali di allevamento della zona di Condino


Le realtà contadine dell'ambito di Condino sono almeno quattordici. Ieri con la partecipazione di ben due sacerdoti e del reverendo arciprete don Vincenzo Lupoli la ricorrenza di San Antonio Abate è stata anticipata di tre giorni.

Nell'occasione ad animali domestici e non è stata impartita la benedizione e alle 13 nel podere di Mirella Radoani, a Mon, c'è stato il tradizionale pranzo contadino a base di prodotti caserecci. "Canederli della casa in brodo o asciutti, polenta, agnello e dolci a volontà " risponde Giulio Radoani che di anni ne ha ben 85 ma che tuttora è quotidianamente alle prese con le bovine dei nipoti.

"L'anticipazione - dicono i promotori Roberto Butterini e Giuseppe Radoani - è solo dovuta al fatto che di sabato c'è tempo e disponibilità per poterlo fare. Lo si faceva quando l'assessore comunale all'agricoltura era Beppe Leoti, lo si fa anche adesso che assessore il golden boy non lo è più."

Poi ritrovarsi davanti al caminetto dentro quell'edificio ristrutturato a Mon è una rimpatriata d'altri tempi. In quella circostanza si rievocano usi, costumi e tradizioni di una volta quando il vero passa tempo era rappresentato non da bar o osteria ma piuttosto dai filò serali dentro le stalle. "Sono oramai quattro anni che l'iniziativa si ripete e per l'anno prossimo tutti quanti già si sono prenotati affinché la si ripeta", dicevano a giornata conclusa Pierangelo Bagattini e Piergiorgio Galante.

"Abbiamo iniziato alle 10 da Leotti, alle Porte, per poi sfidare la temperatura in modo poi da proseguire sino da Donato, nei presi del Borgo Antico. Non solo stalle ma anche alveari e allevamenti di conigli" riferisce l’arciprete alla conclusione del tour di benedizioni.
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