La chiesa del convento diventa una sala di incisione
di Aldo Pasquazzo

Anche il coro Sette Torri, di Storo, inciderà sotto le navate dell’abazia di Condino un cd in occasione del suo 25° di fondazione


La chiesa di San Gregorio a Condino, un tempo roccaforte dei frati Cappuccini, si presta ultimamente quale auditorium adatto a registrazioni musicali. Non più frequentata come un tempo, l'abazia è e resta pur sempre un patrimonio di condinesi e valligiani, oltre che degli stessi frati.

"Siamo e restiamo vicini alla gente di Condino e della valle e per questo la nostra disponibilità nei loro confronti c'è e rimane", avverte da Mestre il provinciale padre Roberto Ceduin, che a febbraio, dopo tre mandati, si appresta a lasciare l'incarico.

Negli anni 80 era stata la volta delle Operaie Silenziose della Croce che facevano riferimento a monsignor Novarese . Queste ultime, poi, hanno convenuto di trasferirsi definitivamente ad Arco e quindi di restituire il tutto agli stessi Cappuccini. Dopo qualche anno il grosso dell'edificio, al di là della dependance di ultima generazione, è passato all’associazione "Il Ponte sul Guado" che fa riferimento a padre Andrea Schòller. Al religioso svizzero va il merito di aver ridato alla struttura una buona immagine, peraltro gradita anche alla gente del posto. Dentro quelle mura corsi e soggiorni stagionali con relatori di prima grandezza, tra cui monsignor Carlo Molari e il teologo e giornalista Vito Mancuso. L'utenza viene da ogni parte d'Italia, ma anche dalla vicina Svizzera.

Sino alla soglia del 2000 , quando c’era ancora qualche frate, la Casa del Signore veniva comunque utilizzata in maniera quotidiana. Era il periodo di padre Alfonso Ropellato e dopo di padre Albino Andreatta poi scomparsi. Ultimamente qualche funzione veniva celebrata da padre Modesto Sartori, ora accasato al convento della Cervara a monte di Trento. Sino a due anni fa, in occasione del Natale, proprio l'ex provinciale veniva per le confessioni e per la solenne Messa di Mezzanotte.

In passato, come detto, altri cori hanno inciso cassette e CD, ma ora sarà la volta del Sette Torri, di Storo, che quest'anno festeggia i suoi 25 anni e che per l'occasione inciderà la sua prima raccolta.

La corale, che fa riferimento a Omar Gucic e Dario Mottes, ma che ha come maestro Romano Guerra, di Barghe , già nei prossimi giorni utilizzerà l'edificio. "Per noi, grazie alla disponibilità del priore padre Roberto Ceduin, è un onore poter cantare sotto quelle navate", risponde Lorenzo Scarpari che fa parte al Sette Torri.

In foto
. il coro Sette Torri di Storo
. al centro il provinciale Roberto Ceduin con padre Modesto e l'arciprete di Condino

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