Da Santa Lucia alla Befana
di Val.

Slittano i tempi per dimezzare la presenza di profughi al Tre Casali di Anfo. Intanto in Consiglio comunale passa un ordine del giorno proposto dalla minoranza

 
I quasi cinquanta profughi di Anfo, ospiti nel residence Tre Casali, avrebbero dovuto diventare la metà entro il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia. Questa almeno era la promessa della Prefettura fatta al sindaco Umberto Bondoni un mese prima.

Il “regalo” però non è arrivato.

Nel piccolo centro lacustre della valle Sabbia, sperano almeno che il proposito prefettizio possa avverarsi per quando passerà la Befana.
«Il prefetto ci ha fatto sapere che provvederanno entro la prima decade del prossimo gennaio» conferma lo stesso Bondoni.

Intanto Anfo ha riunito il Consiglio comunale
in seduta straordinaria, questo martedì sera, approvando uno specifico “ordine del giorno” presentato dalla minoranza capitanata dall’ex sindaco Mabellini.

Il provvedimento nella sostanza chiede al Governo italiano di attivarsi per un immediato rimpatrio dei migranti presenti nel Comune di Anfo; di operare perché le comunità europea ed internazionale istituiscano, anche nei paesi di provenienza, dei protettorati all’interno dei quali riconoscere l’eventuale status di rifugiato, «evitando così lunghi, inutili e costosi soggiorni di profughi in Italia»; di assegnare al Comune di Anfo un fondo equivalente alle risorse spese per l’accoglienza dei profughi nel paese, da investire in progetti per la lotta alla disoccupazione.

«Su questi punti ci siamo trovati tutti d’accordo e lo siamo fin dall’inizio: non è possibile che ci ritroviamo improvvisamente ad avere a che fare col 10% della popolazione che è un richiedente asilo.
E se questo profondo disagio lo dobbiamo sopportare per forza, che almeno ci mettano nelle condizioni finanziarie di affrontarlo» ci ha detto il sindaco al termine del Consiglio. 

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