Giovane bracconiere nella rete
di Redazione

Dopo un lungo appostamento, gli agenti del Nucleo ittico venatorio della Polizia provinciale hanno messo le mani su un uccellatore di Bagolino che aveva collocato le reti per la cattura delle cesene


Un sistema di reti lungo 30 metri era stato individuato dagli agenti del Nucleo ittico venatorio della Polizia provinciale in località Cerreto a Bagolino. È scattata quindi l’indagine per individuare chi ne fosse l’autore.

Prima i sopraluoghi e poi l’appostamento, effettuato venerdì mattina, hanno consentito di accertare chi fosse l’autore.
Si tratta di un giovane 23enne del luogo, titolare, fra l’altro, di regolare licenza di caccia, che aveva pensato di incrementare il suo bottino di caccia in forma illegale, allestendo non lontano dalla sua abitazione un sistema di reti per la cattura di cesene, i turdidi più tardivi che migrano tipicamente in questi giorni segnati dal freddo intenso.

Una pratica, fra l’altro piuttosto redditizia: gli stessi agenti venatori spiegano che sul mercato clandestino dei richiami vivi una sola «gardena» (è il nome dialettale di questa specie) vale dagli 80 ai 100 euro. Ma stavolta nelle reti del 23enne c'erano un merlo e un pettirosso ancora vivi, e la cattura del secondo, una specie particolarmente protetta, gli ha fruttato una aggravante della denuncia principale per uccellagione.

Gli agenti sono rimasti appostati dall’alba di venerdì fino a mezzogiorno, quando il giovani è giunto a controllare le reti. Una volta usciti allo scoperto, il giovane si è dato alla fuga, rifugiandosi presso la propria abitazione. Lo hanno quindi raggiunto ed è scattata la denuncia.
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