Tra finzione e realtà
di Gianfranco Seccamani

In merito alla vicenda che vede la presenza di 46 profughi al Tre Casali di Anfo riceviamo una lettera dallex amministratore Gianfranco Seccamani. Pubblichiamo volentieri

 
Devo fare una breve premessa: il 05/08/2016 ho protocollato le mie dimissioni da consigliere comunale.
Rimango però saldamente legato alla compagine “Movimento del lago – Anfo – Lega Padana".
Ciò che segue sono le dichiarazioni rilasciate a Vallesabbianews dagli attuali amministratori (la Rinascita Anfese).
Per chi volesse avere un quadro completo, prenda visione da: Giornale di Brescia – Bresciaoggi. 

Sono quindi un libero cittadino, e per tale motivo cercherò di essere il più possibile imparziale. 
La vicenda di cui trattasi è alle cronache ormai da diverso tempo: l’arrivo ad Anfo di Profughi o Richiedenti asilo che dir si voglia.

20/10/2016 
Vicesindaco: “ben vengano, abbiamo un solo operaio comunale e molto da fare su un vasto territorio“. 
Vicesindaco: “l’importante è che non ne arrivino altri , riusciamo a gestire una decina di persone al massimo, non una di più“. 
Vicesindaco: “ci hanno promesso la visita di un vice prefetto per questo giovedì, abbiamo bisogno di capire, temiamo che Anfo non possa sopportare tale impatto di presenze se il Tre Casali dovesse essere utilizzato a tempo pieno.

21/10/2016 
Vicesindaco Assessore: “mai pronunciato la parola benvenuti nei confronti di questa vicenda, che invece ci preoccupa moltissimo. Abbiamo si affermato che non ci sottrarremo alle nostre responsabilità e siamo pronti a dare il nostro contributo per gestire queste sette persone, che se ben inserite potranno collaborare nel rendere più abitabile il nostro paese in operazione di pulizia dei sentieri. Purchè non ne arrivino altri: Anfo è un piccolo paese con meno di 500 abitanti e non è in grado di sopportare anche un solo profugo in più“. 

29/10/2016 
Sindaco: “non siamo assolutamente preparati a sostenere presenze massicce come queste, neppure abbiamo idea di dove cominciare a farlo. Ho parlato con il Prefetto e mi ha assicurato che queste persone rimarranno ai Tre Casali trenta, al massimo quaranta giorni, poi verranno sistemati in un'altra struttura più vicino alla città. Ci sembra un tempo infinito. La gente ha paura".
Dopo quello che hanno sentito in TV, le donne  e soprattutto quelle anziane, si barricano in casa. Questi ragazzi nel residence non sanno cosa fare e si riversano lungo la Provinciale fra Anfo e Ponte Caffaro in cerca non sappiamo di cosa, senza che nessuno abbia gli strumenti per controllare chi sono e cosa stanno facendo. Prima che accada il peggio, bisogna che in prefettura capiscano che questo non è proprio il luogo adatto dove ospitare decine di profughi, per altro appartenenti alle etnie più disparate. Abbiamo a che fare con una polveriera pronta ad esplodere”.
 
30/10/2016 
Sindaco: “un profugo ogni 10 abitanti, ma si rendono conto dell’incubo in cui ci hanno cacciati?
 
13/11/2016 
Sindaco: “va bene, facciamo questo presidio a partire da sabato 26 novembre, se per allora il prefetto non avrà rispettato la promessa di dimezzare le presenze dei profughi ad Anfo. Facciamolo pure tutti insieme: maggioranza, opposizione e voi di Azione Sociale che me l’avete chiesto. Sia chiaro però; solo per capire cosa sta succedendo, non per fare altre cose strane, e perché sul fatto che 47 profughi per Anfo siano troppi, siamo tutti d’accordo. E’ un problema di tutti e dobbiamo cercare di risolverlo insieme“.
 
Riporto integralmente l’avviso di Pubblica Assemblea indetta dall’amministrazione. 
In riferimento all’arrivo dei richiedenti protezione internazionale nel nostro comune, l’Amministrazione tende a precisare che: 
il suddetto arrivo è un’inattesa imposizione del Governo a cui il Comune non ha mezzi per opporsi.
E’ nostra intenzione fare in modo che questa incresciosa situazione non si ripercuota sulla quotidianità dei cittadini: 
A tal proposito stiamo valutando varie ipotesi.
Ribadiamo il fatto che sarebbe appropriato che queste decisioni siano condivise da tutti, siamo disponibili al dialogo per trovare la forma migliore per risolvere il problema. 
Pertanto vi aspettiamo tutti il giorno 12/11/2016 alle ore 16:00 presso i locali della ex Scuola elementare in via Calcaterra n.6 , per dare luogo a un dialogo sereno e costruttivo. 
Ringraziamo per l’attenzione che ci dedicherete ribadendo che la nuova Amministrazione “la Rinascita Anfese“ è sempre e comunque a disposizione della cittadinanza.
Per l’amministrazione comunale: il Vice sindaco 
 
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Fin qui le cronache. E’ del tutto evidente che l’intera vicenda è stata gestita in via esclusiva dalla Giunta. Sui giornali ed in televisione. Infatti il Consiglio comunale è stato totalmente escluso al punto che ad oggi, ufficialmente, per quanto lo riguarda il problema profughi non esiste!
Nessuno ha ritenuto doveroso convocare il Consiglio (magari con la massima urgenza) la necessità di discutere pubblicamente nel luogo deputato per antonomasia; esprimere le proprie opinioni, discutere, confrontarsi, stabilire la linea politica e condividerla. E DELIBERARE. Niente di niente!

Dal 05/08/2016, per legge, entro venti giorni deve essere convocato il consiglio per la surroga del consigliere dimissionario. Pare assodato che l’attuale amministrazione abbia una naturale e congenita repulsione verso il Consiglio. Infatti solo il 05/11/2016, tre mesi dopo le dimissioni, finalmente si è potuto assistere al tanto agognato evento.
Ovviamente del problema profughi (ma a questo punto è lecito chiedersi se sia veramente così), nemmeno l’ombra.
Possibile che i consiglieri di maggioranza non abbiano sentito la necessità, l’esigenza di essere coinvolti in prima persona? Un amministratore pubblico, nel momento che assume questo ruolo, ha dei doveri-obblighi verso Sè stesso in primis, ma deve rispondere del proprio operato e delle proprie azioni a chi lo ha delegato. E’ un impegno assunto consapevolmente, non forzato. E allora perché?

Viene il dubbio, per altro fondato, che si voglia nascondere qualcosa. A tal proposito è bene far presente che la richiesta di accesso agli atti da parte del Gruppo di minoranza (atto dovuto, sancito dalla Legge) è stato negato dal Segretario comunale. Su iniziativa personale, o su impulso?

Qualcuno potrà sostenere che visti i precedenti del richiedente, ben gli sta! Ma così facendo l’intera popolazione di Anfo è volutamente tenuta all’oscuro della documentazione agli Atti del Comune, che potrebbe ribaltare le affermazioni fatte a mezzo stampa. Non vi è stata nessuna “imposizione del Governo". E l’arrivo non è stato una sorpresa! Per nessuno.
 
Come si usa dire: “il tempo è galantuomo“. Se come dichiarato nella pubblica assemblea “non abbiamo nulla da nascondere“, da parte dell’amministrazione; ebbene si convochi il Consiglio e siano resi di dominio pubblico i documenti. E finalmente sapremo la Verità. 

Un appunto all’estensore dell’avviso di convocazione di pubblica assemblea: quando si scrive che il comune non ha mezzi per opporsi, a che scopo scrivere che “sarebbe appropriato che queste decisioni siano condivise da tutti“? Quali decisioni? Se pretende di trovare un’intesa con la minoranza e condividere una linea politica comune, prima renda edotti i propri consiglieri di maggioranza! In Consiglio, non al bar! E semmai vi sarà un’altra assemblea, veda di organizzarla come si deve, non sgangherata e inconcludente come mai si era visto ad Anfo. Nell’atrio delle ex scuole.
E dica all’Assessore di non mancare, visto che pochi minuti prima dell’inizio si è reso uccel di bosco. 
 
Naturalmente non mi aspetto alcuna risposta, meno che mai esauriente, da parte degli attuali amministratori, tramite Vallesabbianews.
E nemmeno pretendere che venga letta la presente.
Sarà mia cura spedirla direttamente agli interessati, almeno non potranno sostenere che non sono stati informati. Non questa volta. 
 
Seccamani Gianfranco
 
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Intervengo solo per il "Ben vengano" da me messo in bocca al vicesidaco nell'articolo pubblicato il 20 ottobre.
Come ho già spiegato in altre occasioni, pubblicamente anche nell'assemblea pubblica tenuta ad Anfo recentemente, quel "ben vengano", mai pronunciato da Zanardi, è una semplificazione giornalistica di un discorso più complesso.

Per come la vedo io, se uno spera di poter utilizzare sette profughi per lavori socialmente utili, magari anche senza il bisogno di retribuirli, dire che sono "benvenuti" è proprio il minimo.

Ma tant'è, in un clima teso come questo, anche dare il benvenuto - ripeto che sono parole mie e non del vicesindaco - a delle persone nella speranza che possano gratuitamente darsi da fare per la collettività, evidentemente è uno scandalo.

Me ne rammarico e chiedo scusa al vicesindaco prima, ai lettori e ai cittadini di Anfo poi, se si sono per questo sentiti offesi.

Ricordo anche che era tutto riferito alla presenza di SETTE profughi: nello stesso articolo, lo stesso vicesindaco, esprimeva tutta la preoccupazione sua e dei suoi concittadini temendo che ne arrivassero degli altri (come poi è avvenuto).

Mi sono permesso di linkare le frasi estrapolate da Seccamani ai relativi articoli, che invito i lettori a rileggere per intero: frasi scollegate dal contesto, infatti, raramente riportano, come qualcuno vorrebbe potessero fare i giornalisti, "tutta la Verità".

Ubaldo Vallini
 
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