Meno motovedette, minor sicurezza
Meno mezzi, minor sicurezza. L’equazione non fa una grinza. Specie se al centro del dibattito ci sono le riduzioni delle motovedette in servizio sul più grande lago italiano, l’unico con un presidio della Guardia costiera tutto l'anno.

Meno mezzi , minor sicurezza. L’equazione non fa una grinza. Specie se al centro del dibattito ci sono le riduzioni delle motovedette in servizio sul più grande lago italiano. L’unico in acque interne della nazione sul quale sia stato attivato stabilmente il presidio della Guardia costiera con uomini e mezzi operativi per tutto l’arco dell’anno.
A far discutere, in vista dell’imminente avvio della stagione turistica, che solitamente coincide con le festività pasquali, sono le decisioni adottate dal Comando generale dei Carabinieri di Roma di razionalizzare il servizio delle motovedette togliendo quelle della classe «200» dislocate nei punti turistici della penisola.
L’iniziativa assume rilievo perché sul bacino gardesano, vasto ben 370 chilometri quadrati, ne hanno fatto le spese la motovedetta di Torri, sulla sponda veronese, oltre a quella di Gargnano e di Desenzano, ridimensionata quest’ultima a servizio estivo svolto con un gommone. In buona sostanza se i provvedimenti saranno confermati rimangono le imbarcazioni dei carabinieri di Peschiera, Riva e Salò.
Il comandante del nucleo mezzi navali della Guardia Costiera del Garda, Marco Ravanelli, spiega, esclusivamente dal punto di vista tecnico, cosa cambia nel lavoro e nella sicurezza del più grande lago d’Italia, dopo queste decisioni. Con una premessa: «Non commento le scelte fatte. Ma se mi chiede cosa accade, come responsabile della Guardia costiera del Garda, rilevo gli aspetti tecnici conseguenti a questa riorganizzazione. Diminuiscono, ridotte alla metà, le motovedette dei Carabinieri, restano a disposizione solo quelle di Peschiera, Salò e Riva con il gommone estivo di Desenzano».
Insomma appare scontata la considerazione che tre motovedette in più o in meno fanno la differenza per chi ha il compito di coordinare servizi di prevenzione e soccorso sul lago.
«La Guardia Costiera - specifica il comandante Ravanelli - ha il compito di fare intervenire i mezzi di soccorso 24 ore su 24 inviando sul posto chi è più vicino. È un dato di fatto oggettivo constatare che la riduzione delle motovedette significa ovviamente minor sicurezza. Da qui scaturisce il nostro impegno ad intensificare i servizi, specie nel medio e alto lago con la speranza che si possa in futuro nuovamente disporre delle motovedette dei carabinieri coi quali abbiamo sempre collaborato proficuamente».
Anche perché, a differenza della Guardia Costiera, che ha il compito istituzionale e la competenza legale per intervenire solo nell’ambito dei soccorsi, le azioni di polizia sono invece di esclusiva competenza di Carabinieri, Polizia e della Guardia di Finanza.
Sulla situazione di Desenzano, dove il servizio della motovedetta è attualmente sospeso, ha preso posizione il sindaco Felice Anelli. «Mi auguro ci sia un ripensamento anche perché la zona fra Sirmione e Manerba è la più trafficata quanto a navigazione e ritengo il servizio utile anche fuori stagione turistica».
Il servizio di Guardia costiera è il primo e l’unico presidio operativo per l’intero arco dell’anno in acque interne italiane. La sua presenza stabile è frutto dell’azione della Comunità del Garda. I militari sono da pochi mesi di stanza a Salò, in via Fantoni. La centrale operativa ha il compito di coordinare i soccorsi su tutto il lago di Garda. La flotta della Guardia costiera gardesana è formata da due imbarcazioni: una motovedetta classe 800 Sar ed un gommone oceanico Hurricane da 10 metri. La Guardia costiera dipende da quella del Veneto di stanza a Venezia agli ordini dell’ammiraglio Stefano Vignani. I costi del servizio sono sostenuti dalle Regioni Veneto e Lombardia e dalla Provincia autonoma di Trento.

dal Giornale di Brescia
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