Caro direttore, come tutti sappiamo...
di Luca Facciano

...il quattro di dicembre saremo chiamati alle urne per votare l’approvazione o l’affondamento della riforma costituzionale, frutto del lavoro avviato sulla spinta del Presidente emerito Giorgio Napolitano ed elaborata negli ultimi tre anni dal Parlamento


Una riforma che si è tentato di promuovere per anni, con obiettivi concreti e finalizzati ad andare oltre, a permettere al nostro Paese di fare un passo avanti.

Come Giovani Democratici, ci sentiamo in dovere di difendere e di portare avanti il consenso ed il sostegno per questa riforma che, è bene specificare ancora una volta, non tocca la prima parte della Costituzione, che rimane quindi “autentica ed intatta” nei principi fondamentali e nei valori di fondo, ma ne modifica solamente alcuni elementi ordinamentali.

La riforma del bicameralismo, con il superamento di quello paritario che risulta essere decisamente lento; un Senato che rappresenti le autonomie e gli enti locali e che riesca a raccordare lo Stato al territorio; il potenziamento degli istituti di democrazia diretta; il rapporto fiduciario limitato alla sola Camera dei Deputati, così da permettere una maggiore stabilità di Governo; la semplificazione del processo legislativo, burocratico e della struttura istituzionale ed inoltre qualche risparmio dei costi della politica, dovuto al ridimensionamento del Senato ed all’abolizione del CNEL.

Tutti questi sono obiettivi prefissati da tempo, ora è arrivato il momento del grande passo, è arrivato il momento di cambiare!
A mio avviso occorre, al referendum, prendere una posizione e votare pensando che: sì, la riforma non risolverà da un giorno all’altro tutti i problemi del Paese, ma sicuramente consegnerà alle istituzioni una cassetta degli attrezzi, attraverso cui sarà possibile far ripartire l’Italia dallo stato stagnante in cui si ritrova da tempo!

I sostenitori del NO non entrano nel merito della riforma, la contestano solo per una posizione politica, o meglio partitica, con l’obiettivo di tentare di “Mandare a casa Renzi”, senza porsi tutti i problemi che ne deriveranno dopo, solo perché il premier è contrastato e non sopportato dalla destra, dalla sinistra radicale e anche da una parte della minoranza dello stesso Partito Democratico.

Stiamo scegliendo di cambiare automobile
, non possiamo soffermarci e non partire solamente perché in disaccordo sul colore degli interni o perché non ci piace il concessionario che ce la propone.

Occorre mettere da parte le posizioni personali e votare secondo coscienza, occorre un voto libero e trasversale!
Se la riforma non dovesse passare al giudizio dell’elettorato, è bene tener presente che non c’è nessuna alternativa pronta.
Serviranno chissà quanti altri mesi, anni e governi per rielaborare una nuova proposta decente e per trovare una maggioranza parlamentare che l’approvi.

La riforma non è perfetta? Nessuna riforma è perfetta! Ma può consentire di avviare un gran cambiamento, cambiamento a cui noi giovani siamo chiamati a dar voce.
È giunto il momento di un vero ammodernamento del Paese e di un radicale cambio generazionale nella classe politica italiana.
Al referendum del 04 dicembre si ha l’occasione per fare tutto questo.

Dopotutto Basta un Sì!

Luca Facciano
Segretario dei Giovani Democratici Valle Sabbia

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Grazie Luca per questa sua lettera, la pubblico volentieri convinto che anche sulle pagine di Vallesabbianews si possa innescare un dibattito costruttivo. Nella speranza che eventuali commenti non si risolvano in inguirie contro questo o quel politico, ma che possano indirizzare i nostri lettori ad una scelta consapevole, per il Si o per il NO.
Ubaldo Vallini


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