I volontari per la fede sono un vero «esercito»
Agnosine ha una storia particolare da raccontare: quella del «prete saldatore» e del suo autentico «esercito» di volontari. Giovani e anziani impegnati nelle varie attività della parrocchia, dai servizi alla catechesi.

src=file:///C:/Users/Utente/AppData/Local/Temp/msohtml1/01/clip_image001.gifAgnosine ha una storia particolare da raccontare: quella del «prete saldatore» e del suo autentico «esercito» di volontari.
Parliamo di don Ugo Baitelli, un religioso arrivato da Adro, nato nel 1963 e ordinato sacerdote nel ’94. Dal marzo 2004 è diventato parroco di Agnosine, coronando una vocazione adulta che è arrivata dopo un’esperienza in fabbrica come operaio saldatore.
Ora «salda» le anime dei parrocchiani. E ci riesce bene se, considerando i soli 1.800 abitanti di Agnosine, i volontari che lo aiutano a vario titolo in parrocchia e nell’oratorio sono quasi 300: «L’arco di età va dal giovanissimo alla signora anziana, e i volontari - spiega il religioso - si dividono tra catechisti e gruppo del teatro, operatori del bar dell’oratorio e gruppi cucina e casoncelli. C’è chi pulisce chiesa, oratorio, teatro, chiesina e aule del catechismo e chi si occupa del Bundai, il giornalino della parrocchia (della redazione e della distribuzione). Poi ci sono le consorelle del Santo Rosario, la Polisportiva, i cori dei giovani e degli adulti, i chierichetti, il consiglio pastorale, quello degli affari economici e dell’oratorio, la compagnia «Il Mandorlo», le persone che raccolgono carta, ferro e vetro e quelle che realizzano piccoli lavori. E per finire quelle che si occupano dei Centri d’ascolto».
Don Ugo ci tiene a sottolineare che il merito di questa folla non è tutto suo: «Quando sono arrivato c’era già un bel gruppo, un volontariato maturo che lavorava. In questi 4 anni io ho solo ingrossato i ranghi».
Un sostegno, quello dei volontari, che non si articola solo attraverso il contributo materiale, ma anche grazie ai percorsi cristiani di formazione. E che non è per niente teorico, visto che la parrocchia paga ogni anno una rata mutuo di 90 mila euro per l’oratorio, aperto solo nel 2003: «Grazie alla sensibilità dei volontari, le opere di sostegno all’oratorio e le iniziative pro missioni sono tante; e ciò permette alla parrocchia di onorare con facilità i propri debiti».
Don Baitelli lascia molta libertà d’azione ai suoi: «Se vi occorro usatemi», dice loro; «se non vi servo, scavalcatemi. L’importante è arrivare all’incontro con Cristo». E ad Agnosine, ricorda, «la crescita c’è anche nella partecipazione alle messe e all’intenso lavoro di iniziazione cristiana. È una comunità che manifesta forte attenzione all’oratorio, ai giovani. E ciò significa fare famiglia».

di Massimo Pasinetti da Bresciaoggi

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