Assegnato l'appalto
di Ubaldo Vallini

Sarà il raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) fra la Società cooperativa Muratori & Cementisti di Ravenna e la Giudici Spa di Rogno (BG), a realizzare il lotto alla Variante della 237 del Caffaro, fra Vestone e Idro


L’assegnazione dell’appalto integrato per un valore di 55 milioni di euro - per metà soldi trentini - è avvenuta ieri mattina, quando l’apposita commissione si è riunita in seduta pubblica ed ha scelto fra le tre offerte rimaste delle otto iniziali consegnate in Provincia a gennaio di quest’anno.

Da realizzare c’è quel troncone di strada che dalla zona industriale di Vestone, a nord dell’abitato, porterà dritti ad una rotonda che verrà realizzata all’ingresso del paese di Idro.
Meno di due chilometri di nuovo asfalto, che permetteranno però al traffico lungo il Fondovalle di bypassare l’intero abitato di Lavenone, limando così ancora un po’ sulle grandi difficoltà di transito che quasi quotidianamente si materializzano nell’area.

Le offerte sono state vagliate da più commissioni che hanno giudicato la bontà dei progetti prima e l’offerta economica poi: non dev’essere stato un lavoro semplice.
Se è vero infatti che il tratto di strada da costruire è tutto sommato breve, è vero anche che la sua realizzazione prevede di incontrare tutta una serie di difficoltà.

Ci sarà un primo ponte che permetterà l’attraversamento del Chiese all’altezza dell’area industriale di Vestone, poi una galleria lunga circa un chilometro che terminerà per dare il via ad un altro ponte, questo più lungo, che attraverserà nuovamente il Chiese per infilarsi negli scisti argillosi che sovrastano la “vecchia” strada.

Lì verranno realizzati altri 350 metri di tunnel, prima della “riqualificazione di un tratto della attuale 237 del Caffaro” che servirà per arrivare ad una rotonda da realizzare dove ora vengono stoccati dei prodotti per l’edilizia.

Per portare a termine l’impresa, una volta concluse le verifiche sulla sua idoneità, la ditta avrà 90 giorni di tempo per produrre Valutazione di impatto ambientale e progetto esecutivo; altri 780 giorni per concludere l’opera. Insomma i lavori potrebbero consegnare la nuova strada nella primavera del 2019.

Qualche problema di tipo giuridico e burocratico potrebbe ancora presentarsi, ma gli eventuali ritardi dovrebbero essere nell’ordine di mesi, non di anni. Che si faccia alla svelta, i valsabbini aspettano con impazienza. 

.in foto: una veduta di Lavenone

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