Denuncia contro noti
di Val.

Soffia il venticello della delazione sul presidente della Fondazione La Memoria. Lui reagisce, querelando con nomi e cognomi


 «Inizialmente non volevo farci caso, ma il “venticello” della calunnia soffiava sempre più forte e non ho avuto altra scelta».
Così afferma Massimo Zanella, da qualche tempo presidente della Fondazione La Memoria Onlus di Gavardo, la storica Casa di Riposo.

I delatori volevano far credere che lo Zanella fosse stato non solo coinvolto in un procedimento penale, ma addirittura agli arresti domiciliari:
«Notizie radicalmente inventate e perciò lesive del mio onore e della mia professionalità, che giravano ormai da mesi, rilanciate a livello provinciale ed in sedi istituzionali, approfittando della mia assenza per un periodo di vacanza con la famiglia» aggiunge Zanella..

Così il presidente lunedì scorso, 31 ottobre, ha depositato presso la Procura di Brescia un «atto di denuncia-querela contro persone identificate».
A sostenerlo l’intero Consiglio di amministrazione della Onlus, che gli ha dato mandato di procedere nelle opportune sedi, a tutela anche dell’immagine della Fondazione e dei danni subiti, anche se indirettamente.

La denuncia conterrebbe una raccolta completa di informazioni e circostanze, con nomi e dovizia di particolari, «utili nel perseguire il reato di cui sono parte lesa», che sono alla base anche di «azioni già avviate a carico di dipendenti e collaboratori della Fondazione, coinvolti nella vicenda», nella quale sarebbero implicati anche degli amministratori pubblici.

.in allegato la nota con cui Zanella stesso annuncia di aver querelato i diffamatori.


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