«Aggregazioni? Meglio un unico Comune»
di Fabio Gafforini

La nostra inchiesta prosegue, continuando ad indagare, dopo aver iniziato settimana scorsa con Giorgio Bontempi, Sindaco di Agnosine, l’interessante filone sulla Conca d’Oro. Ed eccoci a Odolo

 
 Abbiamo incontrato Fausto Cassetti, Sindaco di Odolo, nella sua residenza municipale, ricordandosi della ricchezza sulla quale poteva il suo comune contare quando ha iniziato il mandato e di una moglie fin troppo attenta nella raccolta differenziata.
In lui abbiamo trovato anche il primo scettico, se non quasi contrario, alle aggregazioni.
 
Sindaco Cassetti, su quali basi economiche può sostenersi oggi il Comune di Odolo?

CASSETTI: Vengo eletto sindaco nel 2007. Arrivo e chiedo alla mia ragioniera “Silvia, quanto posso spendere?” e lei mi dice che ho a disposizione un milione e 200mila euro.

Con questi soldi negli anni abbiamo rifatto le scuole, la casa di riposo, mantenuto le strade. Succede che il Governo Monti ha fatto diventare statale l’IMU che noi percepivamo sui capannoni, e via molti soldi al comune, poi l’altra entrata cospicua veniva dalla discarica comunale: crisi strutturale dell’industria e scorie che nè più vengono prodotte nè smaltite, quindi altri fondi spariti.
A ragione ci dicevano che eravamo un comune ricco, ma gli scenari fanno presto a mutare.
 
Unioni o Aggregazioni: Quale opinione al merito?

CASSETTI: Partiamo dalle aggregazioni, che Comunità Montana sta gestendo e che dobbiamo dire non sono spontanee.
È stato lo Stato Centrale a spingere in questa direzione, non sono i comuni che hanno deciso di farlo: lo Stato ha risotto talmente tanto i trasferimenti agli enti locali da rendere necessaria l’aggregazione, con l’intento ulteriore di risparmiare.

Ma, attualmente, il dato dopo qualche anno di aggregazione è che non si risparmia. Forse si lavora meno, ma non si risparmia.
Questo perché fanno leggi senza conoscere quelle che sono le necessità di un comune. 

Oggi è doveroso dire che ci si è aggregati, mi conceda l’eufemismo, con il fucile puntato: non è stata una cosa voluta e sentita.
Spero però che le aggregazioni, come le sta portando avanti Comunità Montana in maniera lodevole, diano dei risultati. Dubbi io ne ho ancora.

Sulle unioni, devo dire che da quando sono stato eletto, sono sempre state un po’ il mio cavallo di battaglia. Odolo, Agnosine, Bione e Preseglie, è basilare che, per tradizione e conformazione territoriale, possano essere le quattro frazioni di un unico grande comune.
L’affermazione su Biosine (cit. Bontempi, ndr) era carina. Tutto ciò vorrebbe dire un ufficio tecnico, una ragioneria, una segreteria. Allora si funzionerebbe: ecco allora la critica alle aggregazioni così come sono fatte, nella loro disomogeneità portano ad aggregarsi comuni che sono agli antipodi.
 
La trovo molto scettico sul tema aggregazioni, ma Odolo fa parte di quasi tutte le aggregazioni che fanno capo alla Comunità Montana. Allora, in quale contesto va inserito il suo comune nel “Modello Valle Sabbia”?

CASSETTI: Abbiamo aderito a quasi tutte le aggregazioni, pur con le perplessità prima descritte. Ma frequentando come Vice-Presidente la Comunità Montana e conoscendo la figura del Presidente Gianmaria Flocchini, che spero presto venga valutato per quello che è, una persona straordinaria per rettitudine morale, so che è gestita bene e il fatto che lui faccia da garante al sistema ci ha indotto ad accettare l’ingresso nelle aggregazioni.

Devo dire che quello che stiamo facendo è importante: abbiamo raggiunto, e ne faccio un vanto, una maggioranza di 21 su 25 sindaci da quando in Comunità ci siamo noi.
Qualcosa vorrá dire.
Anche su una partita spinosa come quella dei rifiuti.
 
 
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