Ad Anfo ce ne sono 47. Il presidio della Lega
di Val.

 A metà ottobre sono arrivati in sette al residence Tre Casali di Anfo: 22 casette adagiate sulla montagna fra la Rocca e Sant’Antonio, capaci ciascuna di ospitare due o tre persone. Un paio di giorni fa se ne sono aggiunti altri quaranta


Profughi si, profughi no: quello che ad Anfo inizialmente poteva essere una novità, se non proprio gradita almeno gestibile, ora comincia ad avere il sapore dell’emergenza, di quelle che non preannunciano niente di buono.

«Non siamo assolutamente preparati a sostenere presenze massicce come queste, neppure abbiamo idea da dove cominciare a farlo» ci dice il sindaco Umberto Bondoni, al quale questa storia dei profughi è capitata fra capo e collo senza che ne sapesse nulla: a cose fatte, come è d’uso di questi tempi, visto che con i richiedenti asilo sono in pochi ad aver voglia di averci a che fare.

«Ho parlato col prefetto e mi ha assicurato che queste persone rimarranno ai Tre Casali trenta, al massimo quaranta giorni, poi verranno sistemati in un’altra struttura più vicina alla città. Ci sembra un tempo infinito» aggiunge Bondoni.

I problemi nel piccolo paese di Anfo
, dove vivono meno di cinquecento anime il che porta la presenza di richiedenti asilo in rapporto uno a dieci, sarebbero infatti già cominciati.

«La gente ha paura, dopo quello che hanno sentito per TV, le donne e soprattutto quelle anziane, si barricano in casa – conferma il sindaco -. Questi ragazzi nel residence non sanno cosa fare e si riversano lungo la Provinciale, fra Anfo e Ponte Caffaro in cerca non sappiamo di cosa, senza che nessuno abbia gli strumenti per controllare chi siano e cosa stanno facendo. Prima che accada il peggio, bisogna che in Prefettura capiscano che questo non è proprio il luogo adatto dove ospitare decine di profughi, per altro appartenenti alle etnie più disparate. Abbiamo a che fare con una polveriera pronta ad esplodere».

Una situazione incandescente
che la Lega Nord, parlando di “affronto al territorio”, proverà oggi ad affrontare con un presidio alla Rocca d’Anfo, al quale parteciperanno il segretario provinciale Paolo Formentini, l’on. Stefano Borghesi, il segretario per l’Alta Valle Sabbia Alessandro Milani ed alcuni amministratori della zona, fra i quali il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini.

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