«Cominciamo da Biosine»
di Fabio Gafforini

Anche a Giorgio Bontempi, sindaco di Agnosine, piace il "Modello Valsabbia" che aggregando servizi permette notevoli risparmi. E spezza una lancia sull'unione dei Comuni della Conca d'Oro: «Perchè no, mi piacerebbe sapere come la pensano i cittadini»

 
Abbiamo incontrato Giorgio Bontempi, Sindaco di Agnosine, nel suo studio di Commercialista e questo, come potrete leggere, nella sua attività di amministratore non è un dettaglio trascurabile. Abbiamo chiacchierato con lui di unioni e aggregazioni di Comuni, con una simpatica sorpresa finale.
 
Sindaco Bontempi, andiamo subito al sodo: come la pensa in merito alle Unioni e alle Aggregazioni di Comuni?

BONTEMPI: Sono favorevole al sistema delle aggregazioni vere, come quelle che facciamo in Valle Sabbia, fatte con l’intento di risparmiare su un’economia di scala. Di quelle le quali il mio Comune fa parte sono molto contento. Anzi, devo dire che per alcune, ad esempio quella Tecnica, non solo abbiamo messo a disposizione il nostro personale qualificato, ma abbiamo messo a disposizione anche spazi ricavati dalla ristrutturazione del vecchio municipio.
Devo dire che, a livello di costi, abbiamo raggiunto risparmi consistenti e ancor più consistenti riduzioni dei costi.

Non sono per niente contrario alle Unioni: da uno che, politicamente parlando, predica il federalismo ed è per la salvaguardia dell’autonomia locale, non è un controsenso dire “Uniamo i comuni a me più vicini, uniamo i quattro comuni della Conca D’Oro (Agnosine, Bione, Odolo, Preseglie, ndr)”.
Questo non vorrebbe dire svilire quelle che sono le credenze politiche, assolutamente il contrario.
 
E come vedrebbe l’unione dei comuni della Conca D’Oro? Quale è l’effettiva fattibilità?

BONTEMPI: Partiamo dal presupposto che anche per conformazione territoriale sono molto simili.
I nuclei odierni potrebbero essere delle maxi-frazioni, come primo punto di partenza. Il fatto che facciamo parte delle stesse aggregazioni ci dà già un’idea di come operare insieme. Oggi poi con le agevolazioni che ci sono a livello governativo, si potrebbero creare grandi vantaggi economici per la popolazione.

Faccio una piccola polemica, che vuole essere costruttiva: se questa cosa fosse stata realizzata negli anni ‘70, prima che il nostro territorio venisse distrutto con la creazione di quattro zone industriali, si sarebbe fatto un grosso passo avanti.
Probabilmente non eravamo ancora maturi, e questo è un peccato.
 
E Oggi, a livello amministrativo e di mentalità, che forse è l’ostacolo più difficile da sormontare, questa maturità è stata raggiunta?

BONTEMPI: A livello di mentalità, forse l’ostacolo maggiore sono proprio gli amministratori.
Trovo ostacoli, e nessuno me ne voglia, già a livello della mia amministrazione. So che invece la pensa come me Stefano Gaburri, Sindaco di Preseglie, non so invece come la pensi Franco Zanotti, Sindaco di Bione, e mi sembra che Fausto Cassetti, Sindaco di Odolo, non fosse contrario.
Però, senza andare a guardare in casa altrui, partendo dai miei colleghi amministratori di Agnosine, le assicuro che alcuni sono contrari, dicendo “mah, la gente non capirebbe”.
 
Come capire davvero allora come la pensa la popolazione di Agnosine?

BONTEMPI: Il sistema migliore è proprio quello di andare a chiedere ai cittadini, come prevede la legge, come la pensano, attraverso un Referendum.
Se poi venisse bocciato non la vedrei come una sconfitta, bensì come una presa d’atto di come la pensa la mia gente, che io credo di conoscere abbastanza bene e che secondo me risponderebbe affermativamente.

Se invece rispondesse negativamente, peccherei di presunzione credendo di conoscerli troppo bene, ma loro perderebbero dei vantaggi non indifferenti a livello economico.
Per dire, con Bione condividiamo già la Scuola Media. A questo punto, in primis però, mi piacerebbe capire come la pensano al merito i miei colleghi Sindaci della Conca d’Oro.
 
Giustamente, ha il “chiodo fisso” della Conca d’Oro. Come incentivare e convincere Sindaci e Popolazioni per chiudere insieme questa partita?

BONTEMPI: Sono estremamente convinto che l’unione faccia la forza, come nel caso delle aggregazioni, soprattutto in un periodo storico come questo dove la popolazione fa fatica e ha bisogno di avere garantiti i servizi.
Nei nostri comuni non incidono i costi della politica, chi fa l’amministratore lo fa per passione.

Sarebbe un bel segnale unirsi perché siamo comuni simili in tutto, territorialmente, culturalmente, economicamente.
La nostra missione è quella di combattere lo spopolamento: sono contrario all’unione del grande comune con il piccolo, come potrebbe essere Agnosine con Lumezzane. Andremmo non solo a favorire lo spopolamento, ma a tagliare anche quelle che sono le intrinseche radici culturali.

Unendo i quattro comuni poi, arriveremmo a circa 8000 abitanti e, come comune sopra i 5000 abitanti, lascio solo immaginare quello che ciò vorrebbe dire in termini di trasferimenti di fondi dal Governo Centrale.
Nel 2016 dobbiamo abbattere i campanili, e pensare di far coincidere i bilanci facendo il bene dei nostri cittadini.
 
Lei è Commercialista. Quanto è preponderante questa sua attività nello svolgere il suo mandato di amministratore?

BONTEMPI: Si, sono commercialista e anche Revisore dei Conti. Come revisore dei conti potrei anche andare a lavorare nei comuni.
Ma anche se oggi la procedura prevede che l’assegnazione dei revisori avvenga tramite sorteggio, suffragando qualsiasi “corsia preferenziale”, ho deciso che non eserciterò questa mia prerogativa finché mi occuperò di politica e amministrazione della cosa pubblica.

Sono avvantaggiato quando mi metto a guardare il bilancio perché ne capisco e purtroppo è mortificante, perché devi comunque garantire i servizi ai cittadini, e non le dico quante volte bisogna dire no alle loro proposte pur di far quadrare i bilanci.
E per rientrare nel Patto di Stabilità, due anni fa, ho dovuto introdurre l’addizionale comunale, che ad Agnosine non esisteva. E non l’ho messa per fare opere o erogare servizi, ma solo perché le manovre del Governo mi avevano costretto a farlo.
 
“Modello Valle Sabbia”: quale riflesso ha per Agnosine?

BONTEMPI: Mi sto trovando molto bene, ho sempre avuto una mentalità che tende ad aprire agli altri paesi, ad esportare ciò che di buono si fa e ad importare ciò che gli altri fanno bene.
La Comunità Montana sta dando supporto non solo a livello di aggregazioni, ma sta, per esempio, calmierando i costi nella partita sulla futura gestione dei rifiuti.

Altro importante lavoro lo sta facendo Secoval: sono stato spesso costruttivamente critico nei loro confronti, tanto è vero che due anni fa mi hanno inserito nel comitato di controllo della stessa.
Ho mosso critiche sul fatto di allargare troppo i suoi servizi e quelli di Comunità Montana a realtà che sono fuori da essa, perché tendenzialmente poi comuni importanti, dell’hinterland bresciano, che all’inizio hanno aiutato ad assorbire parte dei costi, oggi hanno anche un ruolo preponderante sulle risorse che vengono spese per essi, a scapito dei nostri piccoli comuni, e questo è un pericolo.

Ho richiesto anche attenzione sui servizi Tari e Tasi, affinché ci sia una riduzione dei costi nell’erogazione di questi servizi.
Sono comunque molto contento di come funzioni il “Modello Vallesabbia”, e ne è la riprova il fatto che facciamo parte praticamente di tutte le aggregazione, da ultima quella dei vigili urbani, visto il recente pensionamento del nostro vigile.
 
Quindi, in conclusione, è favorevole alle aggregazione, ma soprattutto sogna e caldeggia l’unione dei Comuni della Conca D’Oro.

BONTEMPI: Assolutamente, e se ci fosse una proposta in questo senso sarei davvero curioso di vedere cosa succederebbe.
Magari, e faccio una battuta, se non ci fosse quella dei quattro comuni, dall’unione con Bione potremmo vedere nascere “Biosine” (Da bionese, scoppiamo entrambi in una fragorosa è divertita risata, ndr).

E in partite comuni, come quella, nell’eventualità che saltasse la Provincia, della gestione delle strade provinciali 79 e 31, passanti sui nostri territori, dove insieme, da comune ben più grande, faremmo sentire una maggior forza.
Questo in due. Immaginate in quattro.
 
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