Riflessioni dirette al sindaco
di Giordano Domenico

Tanta carne al fuoco di questioni gavardesi in questa lettera. Il trasferimento del municipio col suo carico di mutuo e di taglio dei servizi, il traffico per la cava del Monte Tesio, Rio Legnago e altre "cosette"


Egr. Signor Sindaco di Gavardo, 
sono un suo concittadino e da più di trent’anni vivo a Gavardo ed è la prima volta che un Sindaco invita i Cittadini ad esprimersi liberamente su argomenti importanti come quello del trasferimento del Municipio alle Ex Scuole Elementari e per questo comportamento democratico le faccio i miei complimenti, magari si poteva fare anche meglio chiedendo tramite un referendum, un “si” o un “no” al progetto, non facendo scrivere direttamente alla sua mail, anche perché non tutti, penso agli anziani, hanno dimestichezza con il pc.

Ho letto gli articoli pubblicati sui giornali riguardo la ristrutturazione della vecchia scuola elementare.
Mi chiedo quali siano i motivi che L'hanno spinta a voler ristrutturare la vecchia scuola per trasformarla in sede degli uffici comunali.
Mi chiedo spesso quali siano le priorità che il Comune ha stabilito e se ha un programma in essere per gli anni a venire, come credo dovrebbe essere ma nel piano pluriennale delle spese non c’è traccia di quest’opera importante.

Detto questo, torno a quanto letto nei vari pubblicati sulla stampa locale ma anche sul Gattopardo. 
Per quale motivo, dovendo ragionare come un buon padre di famiglia, si dovrebbe perdere un edificio pubblico di proprietà di tutti i cittadini per darlo ad un ente, l’INAL, a cui poi, dopo averlo rimesso a posto con i soldi dei cittadini gavardesi, si dovrebbe addirittura pagare l’affitto o ricomprarlo per rimanerci?
Non Le sembra anomalo e un po’ contorto tutto questo giro? 

Inoltre, non capisco cosa intende per “taglio dei servizi”, quali servizi, sia più chiaro, quali servizi intende tagliare?
Sappiamo bene che da qualche tempo il Governo Centrale con la politica dei tagli la qualità dei servizi erogati, vedi sanità e altro che non sto qui ad elencare, Lei come Primo Cittadino credo li conosca meglio di me ma Lei NON PUÒ CHIEDERE AI CITTADINI SE SONO D'ACCORDO CHE IL COMUNE TAGLI LORO DEI SERVIZI. 

Il Sindaco di ogni paese deve pensare come un buon padre di famiglia e fare il meglio per tutti, anche per quelli più o meno scontenti come lo sono io ogni qualvolta che percorro la strada antistante al municipio e quella vicino alla chiesa di S. Rocco, strada disconnessa e pericolosa per chi la attraversa con vari mezzi o la percorre soprattutto in bicicletta.

In questi giorni ho letto anche l'articolo sulla ripresa della cava di monte Tesio. 
Io abito in via Fornaci, le assicuro che quando la cava di fronte all'abitato di Marsina era in funzione, passavano circa 50 mezzi pesanti al giorno, ad ogni passaggio il complesso, dove abito tremava, una sorta di scossa di terremoto continuo, facemmo delle segnalazioni ma non è mai cambiato nulla.
In via Fornaci la situazione è questa e credo che anche Lei la conosca molto bene.

A suo tempo, non molti anni fa, il Comune fece costruire un marciapiede, lungo il piazzale dal lato dell’edilizia Ferreti, tanto per capirci, mentre sull’altro lato, dove ci sono le abitazione, non c’è nulla, l'uscita dalle case avviene direttamente in strada, dove sovente sfrecciano auto e motoveicoli a velocità sostenuta e a cava aperta passeranno pure un sacco di camion pieni e sporchi.

Oggi Lei dice che metterà gli archetti di ferro come protezione grazie all’accordo con i cavatori, speriamo bene... 
Daranno più sicurezza agli abitanti della zona? 
Chi ne curerà la manutenzione e l’efficienza nel tempo? 
Non per ultimo, mi chiedo, tutti questi camion che faranno avanti e indietro tutti i giorni per anni, aumenteranno già il considerevole inquinamento atmosferico?
Mi scusi se sto citando un insieme di problemi che vedo tutti i giorni, probabilmente affliggono anche Lei se conosce il “suo” paese, io li viviamo da anni senza vedere soluzioni adeguate. 

Ricordo anche un altro articolo pubblicato da questa Amministrazione sul Bresciaoggi, riguarda il Rio Legnago che tanto preoccupava in passato ma che continua a far paura anche oggi quando rompe gli argini e allaga i fondi confinanti che io stesso ho aiutato a riparare più volte.
L'articolo citava che c’erano dei fondi e che il Rio poteva essere finalmente messo in sicurezza.

Adesso però noi stiamo ancora aspettando che ciò avvenga, forse non ci sono più i soldi e quindi non è più una priorità la sua messa in sicurezza? Allora anche per questa che è un urgenza si potrebbe fare un mutuo oppure aspettiamo che accada il peggio?

Mi permetto ancora di evidenziare il consumo di suolo che affligge il nostro paese anche con pessimi risultati urbanistici come si può vedere per uno dei villaggi sorti recentemente in via Roma, simile ad un quartiere dormitorio di una grande città.
L’attenzione a quanto si costruisce ma anche al come si costruisce deve essere una priorità e se questa attenzione fosse stato posta anche in quell’occasione il villaggio avrebbe avuto un impatto ambientale e urbanistico minore.

Vedo che però si è proceduto lo stesso con la cementificazione anche del colle di San Peder e al nuovo consumo di migliaia di metri quadrati di suolo agricolo alla Busela, prendo atto che non si è ancora imparato dagli errori del passato.

Ritornando al discorso sul trasferimento del Municipio, concludo chiedendoLe di non tagliare i servizi per qualcosa che non porterebbe benefici tangibili a nessuno.
Vediamo invece che la popolazione invecchia e tagliare i servizi aumenterebbe il disaggio alle persone che ne hanno più bisogno, creando un ulteriori difficoltà e malumori, credo che questo anche Lei non lo voglia. 

La struttura ex scuola, perché non si può trasformarla contemporaneamente in posti di lavoro e in un servizio utile alla comunità?
Oggi siamo carenti di strutture per ospitare ammalati con demenze importanti che i familiari a fatica riescono a gestire a casa, se ci fosse una struttura che li ospitasse, Gavardo diventerebbe un Paese centrale per questo servizio e Lei, il Sindaco che l’ha realizzata, sarebbe al centro dell'attenzione di tutti per avere realizzato una struttura di quel tipo che diventerebbe centrale e che tutti i comuni limitrofi ci invidierebbero. 

Visto che poi si stanno per spendere 8.000.000 di euro per ristrutturare la casa di Riposo “la Memoria”, così si legge su “il Ponte”, perché non pensare ad un intervento in contemporanea?
I parenti di queste persone, malate ed in difficoltà, potrebbero accedere liberamente alle strutture per curare al meglio i propri cari ed in più, infermieri, medici e personale di supporto troverebbero nuove possibilità di lavoro.

Credo che questa proposta e anche altre possibili, se inserite nell'ambito sociale, sarebbero accettate dai Cittadini che pagherebbero quel poco di tasse in più per rendere grande la loro Comunità.

Una grande Comunità non si misura solo nelle opere materiali che riesce a costruire (e a pagare) ma anche nell’attenzione alle persone e ai loro bisogni, alle loro aspettative e, nel senso più ampio del termine, con quanto si riesce a renderle partecipi, attraverso la condivisione, delle scelte importanti che comporta amministrare una realtà come Gavardo.

Cordialità
Giordano Domenico

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Pubblico volentieri la sua lettera, signor Domenico.
E ne approfitto per ricordare che nessuno è obbligato a leggere e men che meno a rispondere a quanto appare su queste pagine.

Lo ribadisco, perchè noto di tanto in tanto dei commentatori che scambiano il silenzio delle istituzioni per mancanza di riguardo.

Non è così: Vallesabbianews.it si propone da sempre quale terreno di confronto fra diverse idee e opinioni (pretendendo il reciproco rispetto fra le persone coinvolte), ma non è certo il luogo dove redimere eventuali divergenze, che possono aver bisogno di essere affrontate altrove.

Ubaldo Vallini
 
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