Festa degli innamorati: un bilancio
Quasi un innamorato su quattro (23 per cento) ha regalato fiori che si confermano come l'omaggio preferito rispetto ai cioccolatini o agli altri dolciumi (14 per cento), ai capi di abbigliamento (9 per cento).

Quasi un innamorato su quattro (23 per cento) ha regalato fiori che si confermano come l'omaggio preferito rispetto ai cioccolatini o agli altri dolciumi (14 per cento), ai capi di abbigliamento (9 per cento) e ai gioielli (9 per cento), anche se la grande maggioranza con il 45 per cento non ha fatto alcun dono per l'occasione.

E' quanto emerge dal sondaggio condotto fra i frequentatori del sito www.coldiretti.it in occasione della festa di San Valentino per la quale sono stati regalati almeno 20 milioni di fiori, tra cui 14 milioni di rose, per una spesa di circa 75 milioni di euro. La novità del 2008 è stata - sottolinea la Coldiretti - un minore conformismo negli acquisti e per la prima volta quasi un innamorato su tre ha scelto un fiore diverso dalla rosa per esprimere i propri sentimenti privilegiando anche tulipani, calle e mimose. Una decisione dettata anche dai forti rincari che hanno caratterizzato le rose provenienti da Perù e Kenia dove con la guerra civile sono in corso violenti scontri che hanno ostacolato le spedizioni verso l'Europa.

Ma privilegiare l'acquisto di fiori Made in Italy è - sostiene la Coldiretti - un comportamento responsabile che salva il clima dall'inquinamento determinato dalle emissioni di gas serra dovute ai lunghi trasporti che subiscono i prodotti importati spesso da paesi lontani dove non sono rispettati i principi base della protezione sociale del lavoro. Regalare fiori italiani a “chilometro zero” per salvare, insieme all'amore, clima ed ambiente dalle emissioni di gas serra provocate dai lunghi trasporti è quindi - precisa la Coldiretti - una scelta responsabile che arricchisce di significato il dono. Secondo una analisi della Coldiretti per trasportare un bel mazzo di rose da Lima in Perù fino all'aeroporto di Ciampino di Roma percorrendo 10.800 chilometri su un Boeing 747 si consumano quasi 5 chili di petrolio e si emettono quasi 15 chilogrammi di anidride carbonica (CO2) con un dispendio energetico e un impatto ambientale negativo facilmente evitabile. Lo stesso trasporto da Nairobi in Kenia a Roma fa consumare, per i 5.400 chilometri del tragitto, 2,5 chili di petrolio con emissione di quasi 8 chilogrammi di CO2.

Fonte: coldiretti
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