«In ballo il futuro e la modernità del nostro Paese»
di Cesare Fumana

Partecipato incontro lunedì sera nella sala consiliare di Roè Volciano con l’on. Marina Berlinghieri che ha illustrato i capisaldi della riforma costituzionale sulla quale sono chiamati ad esprimersi gli Italiani il prossimo 4 dicembre
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“La riforma costituzionale è il compromesso più alto che si è raggiunto con le forze politiche che l’hanno votata, anche con buona parte del centrodestra, che poi si è defilato”.

Ha esordito così l’on. Marina Berlinghieri, parlamentare bresciana del Partito Democratico alla Camera dei Deputati, all’incontro organizzato lunedì sera, nella sala consiliare di Roè Volciano, dal locale Circolo Pd e dal coordinamento del Pd Valle Sabbia.
Ha ricordato come è nata la volontà del Parlamento di avviare la riforma costituzionale, quando all’inizio della legislatura si era creato un ingorgo istituzionale che ha portato alla rielezione di Napolitano a Presidente della Repubblica, il quale ha messo di fronte il parlamento alla necessità di dare il via finalmente alle riforme attese da tutti.  

Berlinghieri ha sottolineato che non viene modificata la prima parte della Costituzione, ma solo la seconda, che regola i rapporti fra le istituzioni.

“Punto di forza della riforma – secondo la deputata Pd – è il superamento del bicameralismo perfetto”. Anche nella sua esperienza di parlamentare ha notato come la doppia approvazione delle leggi sia una lungaggine se non in alcuni casi addirittura una perdita di tempo: capita, infatti, che alcune leggi già approvate dalla Camera non vengano calendarizzate al Senato, o viceversa, vanificando un lavoro di mesi.

Il nuovo Senato, composto da soli 100 senatori, 95 eletti fra i consigli regionali e sindaci e 5 nominati dal Presidente della Repubblica, si occuperà del raccordo fra le Regioni e i Comuni e delle politiche europee.

La riforma costituzionale, inoltre, ridefinisce i rapporti fra lo Stato e le Regioni, eliminando la legislazione concorrente, causa attualmente di contenziosi fra istituzioni.

Viene data alle regioni “virtuose” la possibilità di vedere rafforzata la propria autonomia decisionale, mentre una “clausola di supremazia” permetterà allo Stato di intervenire per questioni di tutela dell’unità giuridica o economica.

Cambiano anche le forme per proporre i referendum, introducendo i referendum propositivi e abbassando il quorum della validità di un referendum, che saranno validi con il 50%+1 dei votanti delle ultime elezioni della Camera, se vengono raccolte almeno 800mila firme.
Un altro importante cambiamento sarà la possibilità di richiedere un giudizio preventivo di costituzionalità alla Corte costituzionale prima della promulgazione delle leggi, evitando così che una legge venga approva e poi cassata.

Una riforma che rende più semplice e rapido il processo legislativo, superando quei limiti e quegli ingorghi che l’attuale Costituzione pone fra le Istituzioni.

“C’è il tentativo di caricare la riforma costituzionale di un plebiscito pro o contro il Governo, ma non c’è questo in ballo. C’è invece in ballo il futuro del nostro Paese come Stato moderno in grado di rispondere alle esigenze della società attuale”, ha rimarcato la Berlinghieri.

Un invito, quindi, a votare Sì, da parte della parlamentare Pd: un’occasione da cogliere per portare l’Italia nel futuro.

Qui sotto l'intervista realizzata dal nostro Armando Ponchiardi

In foto Pierfrancesco Benzi, portavoce del Circolo Pd di Roè Volciano, con l'on. Marina Berlinghieri


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