Preso con le mani... nella rete
di red.

Sospettavano ci fosse dell’avifauna protetta come lucherini e passere scopaiole, così i forestali del Nucleo Operativo Antibracconaggio (Noe) si sono avvicinati di nascosto a quell’abitazione isolata di Bione



Hanno sentito cinguettare gli uccelletti e deciso di intervenire con un sopralluogo, quando si sono accorti che nel bosco vicino c’erano numerose reti da uccellagione, ben tese, con richiami vivi e bacche di sorbo.
E nelle reti c’erano imprigionati anche degli uccelli.

Così i militari sono tornati a nascondersi appostandosi per identificare il responsabile.
Quello è arrivato poco dopo, un 59 enne di Bione, che si è messo a raccogliere gli animaletti dalle reti e si è poi diretto con il bottino verso casa.

A questo punto i forestali si sono fatti vedere, l’hanno bloccato e perquisito.
Il controllo è proseguito nell’abitazione dove sono stati sequestrati 60 esemplari vivi di avifauna (passere scopaiole, pettirossi, frosoni, peppole, fringuelli e lucherini, oltre a bottacci, merli e sasselli che non erano comunque in regola.

C’erano anche circa 400 uccelli morti:
alcuni nelle reti e altri già nei congelatori di casa.
Sono state sequestrate anche 34 Reti, 5 fucili da caccia, 1 canna di fucile, 300 cartucce.
Il 59enne è stato così deferito all’autorità giudiziaria per il reato di bracconaggio e mancata custodia di armi da caccia. 
 
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