«Lungo» alla galleria del tram
di red.

Vedono la moto spezzata in due, cercano il motociclista nella scarpata e nel fiume, ma lui non c'è più. Un "giallo" durato meno di mezz'ora 

 
E' arrivato "lungo", in fondo al rettifilo che scorre davanti alla Cooperativa CPF80.
Al momento di curvare a sinistra, insomma, dove la 237 del Caffaro aggira la galleria del vecchio tram prima di salire verso Lavenone, la moto l'ha disarcionato.

La Ducati Monster ha colpito la cuspide del guard rail con una certa violenza, spezzandosi in due.
Incredibile che il centauro, un 27enne di Lumezzane in gita verso il lago d'Idro con alcuni amici, non si sia invece praticamente fatto nulla, grazie anche ai "collari" di cui sono dotati in quel punto i "piantoni" del guard rail.

La moto non invadeva la strada e lui non si era fatto nulla di male. Meglio così.

Non restava che recuperare i rottami del Monster, così si è fatto accompagnare dagli amici a recuperare un furgone.
Erano circa le 14 e 30 di ieri.

Certo non erano a conoscenza dell'esito per nulla pernicioso dell'incidente
coloro che sono arrivati sul posto qualche minuto dopo e hanno visto la motocicletta conciata a quel modo.
Il motore era ancora caldo, logico ipotizzare che il motociclista potesse essere finito oltre il guard rail, dove la scarpata e la fitta vegetazione finiscono direttamente nel Chiese.

Subito l'allarme al 112, poi, temendo che il malcapitato potesse essere proprio lì sotto e magari agonizzante, i più volenterosi si sono pericolosamente calati oltre la protezione d'acciaio. 
Ma non hanno trovato nulla.

Intanto sul posto sono arrivati i carabinieri, l'ambulanza da Odolo, i vigili del fuoco d Salò, gli agenti della Locale valsabbina che poi hanno effettuato i rilievi dell'incidente.

Del ferito però nessuna traccia...
fino a quando il lumezzanese si è fatto vivo con gli amici e col furgone.
Tutto è bene quel che finisce bene.

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