La democrazia diretta e quella rappresentativa per la democrazia
di Dru

 

 
È argomento di questi giorni, anche su questi fogli, la differenza intorno questi due oggetti della nostra vita quotidiana, oggetti inseriti nella dimensione sociale e che rappresentano lo strumento politico più in voga nelle società occidentali, società sorte sul pensiero filosofico greco, come la polis e la democrazia d'altronde.
 
Democrazia viene dal greco "demos", che significa popolo e "cratos" il potere, quindi democrazia significa potere del popolo.
 
Cosa è il potere? Il potere è l'azione, cioè quel significato che riguarda la capacità di cambiamento. Banalmente, il potere di essere è la capacità di vivere per l'uomo.
 
Cosa è il popolo? Il popolo siamo noi tutti indistintamente, in quanto distintamente siamo avvocati, falegnami, idraulici, politici, giudici, ecc... 
 
Il potere del popolo è il potere di tutti coloro che hanno il diritto di voto.
 
La democrazia si divide in due forme, democrazia diretta e democrazia rappresentativa; divisione che ha la sua radice non tanto nella sostanza, sostanza che è l'atto di decidere, di deliberare, ma piuttosto in ciò che gli sarebbe accidentale, in chi decide, in chi delibera. 
 
Nella democrazia diretta la deliberazione è deliberazione diretta del popolo e dal popolo viene intenzionata sul principio della maggioranza, in quella rappresentativa il deliberante è colui che viene scelto in maggioranza per assolvere nella deliberazione al compito che la maggioranza gli destina, fino a nuove elezioni almeno.
 
Infatti la differenza è in chi decide e non nella decisione.
 
Oggi lo stato democratico della costituzione repubblicana interviene sulle delibere, con democrazia diretta, attraverso due strumenti, il referendum e le libere elezioni, sul resto della deliberazione la dimensione decisiva spetta ai rappresentanti del popolo in camera dei deputati e del senato, che legiferano, cioè producono i significati atti al cambiamento normativo, le leggi.
 
La decisione, o delibera che è azione, si compone di tre parti almeno, il proponimento o intenzione, la procedura che svolge il proponimento e il risultato che è la parte dell'azione che il proponimento si propone di attuare. 
 
Quelli che apparecchiano i quesiti referendari sono, di solito, gli stessi che rappresentano il popolo, si che il referendum nasce come proposta dei pochi.
Lo strumento diretto di democrazia è quindi forgiato e messo a disposizione dai pochi che apparentemente si distinguono dalla materia referendaria che in realtà sponsorizzano.
 
Mentre sul fronte della votazione o elezioni, le liste chiuse e bloccate riducono allo stesso ragionamento lo strumento diretto di democrazia.
 
Cioè si produce un cortocircuito o loop democratico che non permette affatto il potere del popolo, ma il potere dei pochi che del popolo sempre se ne approfittano per distribuire bende e prebende.
 
Si che pensare alla minaccia della democrazia diretta sul presupposto di un gruppo di furbi che la gestirebbero è non conoscere la realtà dei fatti e presentare un pericolo possibile che in realtà è già in atto e che quindi non ha nulla di possibile.
 
Un pericolo che con la democrazia diretta ha poco a che fare, ma piuttosto coinvolge la democrazia indiretta.
 
 
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