A malga Valbuna la «Repubblica delle donne»
di Redazione

Fra le felici esperienze di ritorno alla vita in malga segnalate da Coldiretti, c’è quella di Stesy Buccio, di Bagolino, che con la sua famiglia trascorre l’estate in alpeggio sulle montagne di casa al confine con il Trentino


La montagna riparte dagli alpeggi. Negli ultimi dieci anni – spiega la Coldiretti Lombardia su dati regionali – le malghe utilizzate per il bestiame sono aumentate del 46% passando dalle 609 del 2006 alle 890 del 2015 con oltre 36mila capi bovini portati sui pascoli in altura contro i 22mila del passato.

“Si tratta di un buon segnale – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Brescia e Coldiretti Lombardia – che fa ben sperare circa il futuro non solo di tante produzioni tipiche ma dello stesso ambiente considerato il ruolo di salvaguardia e tutela che gli agricoltori svolgono in zone disagiate come quelle di montagna”.

Le malghe lombarde – sulla base dell’ultima indagine della Regione – sono distribuite in particolare fra Sondrio, Brescia e Bergamo, ma sono presenti anche a Varese, Como e Lecco, in posti che vanno dai 966 metri della zona del Lario Intelvese ai 2.463 metri dell’alta Valtellina. La salita in alpeggio di solito inizia i primi di giugno per il rientro intorno alla metà di ottobre. L’età media è sotto i 45 anni, ma ci sono alpeggiatori anche molto più giovani.

Stesy Buccio, 29 anni, vive a Bagolino,
è diplomata in ragioneria ma è da quando è nata che i genitori la portano alla Malga Valbuna, dove un torrente la divide dal Trentino.

Per telefonare deve trovare un punto dove il cellulare prenda, come il masso su cui sale per avere almeno una tacca: “In questo mestiere ci devi essere nato, altrimenti non lo fai. Il bello è l’aria aperta, il paesaggio, la tranquillità che hai nel lavorare. Poi c’è la fatica e i problemi, come quando c’è brutto tempo ma le mucche devono mangiare lo stesso. Poi è chiaro che non faccio la vita degli altri, non posso stare fuori in discoteca fino alle 4 se poi alle 5 devo lavorare. I miei amici mi vengono a trovare d’estate in alpeggio”.

La malga Valbuna da giugno ai primi di ottobre è una piccola Repubblica montana delle donne: “Siamo io e mia sorella, che ha tre figlie, due gemelle di 9 anni e la più piccola di 3 e d’estate le porta qui con noi. Poi c’è mio padre Aldino. Siamo produttori di Bagoss da generazioni. Scenderemo a valle tra fine settembre e inizio ottobre. Il bello è che nei primi giorni la gente mi guarda e mi saluta come se fossi appena tornata da un lungo viaggio”. 
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