Archeologi in campo
di c.f.

Per due settimane Vallio Terme sarà il centro della Summer School degli studenti di Archeologia medievale dell'Università di Padova per indagare l’evoluzione paesaggistica e architettonica del paese valsabbino


Ha preso il via questo lunedì 29 agosto e si protrarrà per due settimane, fino all’11 settembre, a Vallio Terme, la Summer School degli studenti del corso di Archeologia medievale dell'Università di Padova, guidati dal prof. Gian Pietro Brogiolo.

I 14 studenti indagheranno l’evoluzione del paesaggio e dell’architettura delle contrade di Vallio Terme, che conservano quasi intatta la loro conformazione.

Il progetto è stato promosso dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con il corso di Archeologia medievale dell'Università di Padova e il Museo Archeologico della Valle Sabbia.

Con i suoi centri storici e i suoi paesaggi, ancora in gran parte conservati, Vallio, racchiuso nel contesto isolato di una piccola valle, mantiene ancora numerosi reperti di una storia millenaria che attendono solo di essere documentati e fatti conoscere. L'obiettivo dei ricercatori è ricostruire insieme la nostra storia, partendo da epoche remote.

Questo studio, vedrà gli esperti concentrati sugli aspetti agricoli e silvo-pastorali, nello sfruttamento del territorio locale, al fine di portare informazioni chiave sulla sussistenza della piccola comunità valliese nel corso dei secoli. Il confronto tra diverse fonti (pergamene del monastero di Serle, antiche mappe, catasto napoleonico, rilievi fotografici...) e la ricerca sul campo del gruppo di studiosi consentirà di indagare tali tematiche, accompagnati per le contrada da un gruppo di volontari valliesi.

Gli studenti effettueranno rilievi di alcune architetture fra le più antiche del paese, di edifici privati, accompagnati da volontari valliesi presso i rispettivi proprietari. I ricercatori ripercorreranno gli antichi sentieri: saranno studiati anche i nomi dei luoghi e le informazioni fornite saranno particolarmente preziose, perché molti toponimi esistono solo nella tradizione orale.

Si incontreranno gli anziani per ricordare quali tipi di coltivazioni e in che terreni venissero praticate oltre a notizie sugli animali, presenti nel paese alla metà del secolo scorso. Anche chi ricordasse del ritrovamento fortuito di oggetti antichi, magari attraverso l'aratura dei campi potrebbe fornire un utile contributo.

Durante il periodo di permanenza verranno, inoltre, organizzate alcune serate durante le quali saranno presentati i risultati raggiunti. 
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