«Villanuova e Pasteur»
di Enneci

Una storia vera e drammatica ma anche di toccante generosità nella Villanuova di fine '800 quella descritta nell’ultimo libro di Marcello Zane, presentato venerdì scorso alla Festa dell’Ospite


Forse non tutti sanno che l’ufficio del Sindaco di Villanuova sul Clisi conserva una foto con tanto di dedica del famoso scienziato Louis Pasteur.
Quale filo lega il paese valsabbino al noto scienziato francese?

La risposta ce la fornisce il giornalista e scrittore Marcello Zane nel suo ultimo libro “Villanuova e Pasteur”: una ricerca storico-bibliografica che prende le mosse negli anni Venti del XIX secolo.

Esattamente il 21 maggio 1886 un cane morsicò la piccola Angela Nolli, di tre anni, e successivamente altri due bimbi in pieno paese. Purtroppo il cane in questione era portatore di “rabbia”, malattia molto temuta al tempo e dagli esiti anche mortali.

I tre bimbi ricevettero le caritatevoli cure di Suor Angelica che, senza indugio, fece la stessa manovra che si tentava un tempo sui morsi di serpente: succhiò via la bava del cane dalle ferite. Rischiando in prima persona di essere contagiata dalla stessa “rabbia”.

In quel periodo Louis Pasteur conduceva sperimentazioni per ottenere una cura contro la “rabbia” e alla notizia i cittadini di Villanuova si mossero per raccogliere i soldi per consentire a tutti e quattro di accedere alle cure, seppur sperimentali.

La storia prosegue con il viaggio verso Parigi dei quattro e del loro ritorno a casa dopo varie settimane.

La storia è descritta minuziosamente nel libro di Marcello Zane, libro che è anche un modo per (ri)scoprire il forte legame che Villanuova ha con la Francia, a 16 anni di distanza dal gemellaggio con il paese bretone  di Trebeurden.

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