Mattanza al Liceo Fermi
di Redazione

Qualche problema riferito all'oggettività della valutazione agli esami di maturità del Fermi di Salò dev'esserci stato, se è vero che per una commissione e solo per quella, i voti finali sono stati di molto inferiori alla media. Fino alla bocciatura



Caro direttore,

gli esami di Stato si sono finalmente conclusi. È arrivato il momento per gli ex maturandi di godersi l'estate, orgogliosi dei traguardi raggiunti in una scuola come il Liceo Fermi, rinomato a livello provinciale.
Dopo un anno scolastico, duro e impegnativo, uno studente si aspetterebbe che i suoi sforzi vengano ripagati.

Tuttavia, per molti di loro non è stato così.
Infatti, se nel 2015, a livello nazionale, 6 studenti su 1000 sono stati bocciati agli esami, si pensi che quest'anno una commissione dell'istituto ha bocciato 3 studenti su 22.
Si parla di una percentuale di oltre il 13% dei candidati.

Il Fermi gode di una buona reputazione
per via dell'ottima preparazione che fornisce ai suoi studenti, ma quando i percorsi educativi che propone vengono realizzati con successo, lo stesso Liceo riconosce il merito ai suoi alunni? 
Studenti-candidati che sono stati presentati con una media dei voti intorno all' 8 si sono diplomati con un punteggio mediocre intorno al 60.

Se è vero che il voto non fa la persona, è altrettanto vero che questi ragazzi si porteranno dietro, insieme all'ingiusta valutazione, un senso di rabbia e disillusione.

Sarebbe doverosa quindi una rivalutazione dell'Istituto, non basandosi su dati promulgati dalla direzione e dalle varie commissioni, ma sulla voce di questi maturandi e dell'altro migliaio di studenti che ogni giorno siedono tra i banchi di questa scuola, verificandone la reale efficienza, sia in ambito di formazione scolastica che di preparazione alla vita: si tratta niente meno che di un'ingiustizia.

La difficoltà
in un sistema formativo come quello proposto da un Liceo è più che lecita, ma solo se essa ha la finalità di migliorare l'alunno e spronarlo.
Cosa che non si verifica, facendo sentire il ragazzo come sottomesso ad un adulto in preda alle sue frustrazioni.

Lettera firmata

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