Cosa c'è dietro una lapide
di Marisa Viviani

Percorrendo la strada che dal bivio di S.Antonio porta a Bagolino, e superato l'Ossario di Monte Suello, si trovano una lapide e vari cippi posati ai margini della via a testimonianza e ricordo dei caduti della sanguinosa battaglia che di quella località prese il nome, Monte Suello, appunto.


3 luglio 1866, la data; 150 gli anni trascorsi dall'avvenimento. Un anniversario celebrato con iniziative intese a riconoscere le radici lontane del nostro presente e ricordare con umana partecipazione il sacrificio di tante vite spezzate per un ideale, quello dell'Unità d'Italia. Vite di giovani per lo più, volontari accorsi da ogni parte del Paese per combattere con e per i fratelli di quell'Italia che si voleva unita sotto un unico tricolore.

Nelle immediate vicinanze dell'Ossario, sul lato destro della strada si incontra il cippo commemorativo nel luogo del ferimento di Giuseppe Garibaldi, e a seguire, sempre sullo stesso lato altri sette cippi segnalatori di altrettante fosse comuni di caduti, individuate sulle pendici del monte (l'ultima nei pressi della centrale di Monte Suello). A mezzo chilometro dopo il cippo di Garibaldi, sul lato sinistro della strada, è posata la lapide Ponzetti, e in corrispondenza il cippo n°6 a destra sotto la carreggiata. I resti dei caduti recuperati dalle fosse comuni riposano nell'Ossario, eretto a ricordo e riconoscenza nel 1885; tra i morti della battaglia di Monte Suello vi era Antonio Ponzetti, alla cui memoria è dedicata la lapide fatta posare dalla madre.

Lo studente universitario Antonio Ponzetti da Soresina (CR) fu tra i dispersi della battaglia; Luigia Vertua, madre vedova del giovane, ne cercò caparbiamente il corpo, incaricando del ritrovamento fin dai giorni immediatamente successivi il concittadino Giovanni Mascheroni; un documento del sottoprefetto di Salò, reperito nell'archivio comunale di Anfo e datato 9 luglio 1866, testimonia infatti l'incarico affidato all'ing. Mascheroni per la ricerca del corpo di Antonio Ponzetti.

Tale ricerca non diede però alcun esito; sarà invece Francesco Genala, amico e compagno d'armi del giovane, a ricostruire la tragica vicenda della sua morte. Cercatolo prima in Ungheria, là dove si ipotizzava potesse essere stato tratto prigioniero dagli austriaci, Genala ne individuò le tracce nel posto più ovvio, il territorio della battaglia. Ad Anfo infatti egli riconobbe fortuitamente l'orologio di Antonio Ponzetti tra gli oggetti recuperati sul Monte Suello, e poté risalire al luogo del rinvenimento attraverso l'uomo che lo aveva trovato; in quello stesso posto, divenuto sacrario della memoria e degli affetti, la madre fece posare una lapide a ricordo del figliolo.

Domenica 3 luglio 2016, nel 150° della Battaglia di Monte Suello, una delegazione dell'amministrazione comunale di Soresina ha deposto una corona d'alloro in ricordo dell'eroico concittadino; erano presenti l'Assessore alla Cultura Giuseppe Rocchetta, l'Assessore alle Politiche Sociali Angela Persicani, e lo storico soresinese Alberto Previ, autore di uno studio pubblicato nel 2011, "Figli Garibaldini" e curatore del Museo Genala.

Nel 2011, in occasione del 150° dell'Unità d'Italia, l'Associazione Culturale Habitar in sta terra di Bagolino, aveva curato il restauro della lapide Ponzetti, utilizzando una donazione di Matilde Zanetti Boneschi e il contributo del Comune di Soresina, il quale annovera tra i caduti di Monte Suello un altro concittadino, Pietro Ratti, figlio dell'organista della chiesa di San Siro, anch'egli studente universitario e amico di Antonio Ponzetti; una fotografia ritrae infatti gli amici e commilitoni Ponzetti, Ratti e Genala con quattro garibaldini, tutti appartenenti all'esercito volontario guidato da Giuseppe Garibaldi. Pietro Ratti fu ferito il 3 luglio 1866; trasportato nell'ospedale militare di Verona, morì a causa delle lesioni riportate.

Cosa c'è dietro una lapide? C'è una vita, c'è una storia. C'è la Storia. Quella che dovremmo conoscere, rispettare. Per comprendere anche la nostra.

Monte Suello 3 luglio 1866-2016. "150 anni: ma la storia continua a parlare. (..) I giovani che hanno lasciato la vita su questo aspro monte credevano in qualcosa. Questo atto di ricordo è un appuntamento con chi ci ha lasciato, che serve alle comunità per pensare, alla nazione per riflettere, in un mondo che è completamente diverso, ma in cui l'uomo è sempre uomo e nei valori si ripete." (Alfredo Bonomi - Presidente del Comitato per Monte Suello)



Le manifestazioni per il 150° della Battaglia di Monte Suello continuano . VENERDI' 8 LUGLIO, ORE 20,30 PRESSO SALA CONSIGLIARE DI BAGOLINO: INCONTRO SUL TEMA "A Bagolino nelle retrovie della Battaglia di Monte Suello. Occupazione austriaca - Requisizioni - Assistenza ai feriti - Partecipazione alle operazioni militari" A cura dell'Associazione Culturale Habitar in sta terra.

Nelle foto di Luciano Saia:
. La deposizione della corona d'alloro presso la lapide Pozzetti, con la delegazione dei Sindaci di Bagolino e Anfo, del Comune di Soresina, di Habitar in sta terra
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Momenti della celebrazione presso l'Ossario di Monte Suello, con il discorso del prof. Alfredo Bonomi

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