Il linguaggio del colore di Pietro Giunni
di Cesare Fumana

Sarà inaugurata questo sabato 9 luglio presso la Galleria d’Arte “Via Glisenti 43”, a Vestone, una mostra antologica delle opere dell’artista milanese con forti legami con Bondone, il lago d’Idro e la Valsabbia


Dal 10 di luglio, presso la Galleria d’Arte “Via Glisenti 43”, a Vestone, saranno esposte opere del pittore milanese Pietro Giunni.
Il vernissage è previsto per sabato 9 luglio alle 18. Per l’occasione interverranno il prof. Gianfausto Salvadori, dell’associazione culturale “Via Glisenti 43”; Giancarlo Marchesi, del Centro Valsabbino di Ricerche Storiche; Paolo Giunni, figlio dell’artista.

L’associazione di promozione culturale “Via Glisenti 43” promuove una rassegna antologica per facilitare la conoscenza di questo artista che, ad un certo punto della sua vita, ha deciso che il suo luogo era qui fra le nostre montagne.

Nato a Villa Cortese nel 1912, negli anni cinquanta, già affermato pittore a livello nazionale, casualmente incontra Bondone e si “innamora” come solo lui sapeva fare con il paesaggio.

Nelle sue biografie sovente affermava: “A Villa Cortese, c’erano grandi campi di frumento e mi sono innamorato di quei campi. È nata così questa necessità della pittura”. Un artista che si innamora del paesaggio è certo cosa inusuale, il paesaggio può far provare molti sentimenti ma l’amore è certo cosa insolita.

L’amore per il paesaggio montano farà di Giunni un cittadino onorario delle nostre valli dove ha portato le sue opere seminando arte e bellezza. È stato così importante questo paesaggio per l’artista da eleggerlo a sua dimora terrena prima ed eterna poi. Giunni riposa a Bondone dal 2000.

«Il linguaggio artistico di Piero Giunni – scrive il critico d’arte Marcella Amigoni – è il risultato di una perfetta commistione tra la vocazione paesaggistica che caratterizza la pittura lombarda dell'Ottocento e quella tendenza astratto- informale di matrice americana che giunge in Europa nei primi anni Sessanta. Diversamente però da quest'ultima non è ravvisabile, nell'opera del pittore milanese, la costante del dramma. È piuttosto presente un desiderio di salvezza e di pace: lontano dalla gestualità violenta e istintiva dei maggiori esponenti della pittura informale, Giunni ricerca attraverso il suo lavoro, una via che lo riconduca all'armonia del creato».
 
Più di quaranta opere, provenienti da collezioni private, permetteranno di apprezzare l’opera di questo “nostro” artista.

Gianfausto Salvadori, a nome dell’associazione culturale “Via Glisenti 43” esprime un ringraziamento alla famiglia Giunni che ha collaborato con l’associazione per la preparazione dell’evento.

In foto:
. La Bora, olio su tela di Pietro Giunni
. l'artista Pietro Giunni


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