Marescialli lacustri
di Val.

Uno a Idro, l'altro a Manerba del Garda. C'č senz'altro l'Arma, ma anche il lago, nel Dna dei La Rovere: Luigi comanda sullo specchio d'acqua valsabbino, Raffaele da Vobarno ora si č trasferito sul Benaco.

Il maresciallo Raffaele La Rovere, arrivato a Vobarno 12 anni fa per comandare la stazione dei carabinieri aggregata alla Compagnia di Salò, ora ha assunto il comando della stazione di Manerba del Garda.
«E’ stata un’esperienza entusiasmante lavorare a Vobarno - sottolinea La Rovere - che mi ha formato umanamente e professionalmente, grazie anche ai valsabbini, gente chiusa ma che ti dà tutto quando prende fiducia in te».

La Rovere ringrazia anche i colleghi della stazione, il vice comandante Emanuele Marini in primis: «Con loro ho lavorato assai bene in questi anni e un po' mi dispiace andarmene, tuttavia ho ritenuto che è giunto il tempo di dare un cambiamento ai miei orizzonti».
La Rovere ha l’Arma nel Dna: il nonno divenne carabiniere negli anni Venti, e il padre entrò nella Benemerita nel 1953. Nel 1984 entrò anche lui nell’Arma, e così fece il fratello Luigi, oggi maresciallo capo della stazione di Idro.

La sua voglia di darsi da fare in nome dello Stato e laddove la presenza della Benemerita significa vicinanza alle popolazioni in difficoltĂ , ha segnato la sua presenza fra i terremotati vobarnesi, in particolare nella Pompegnino dei giorni piĂą difficili.
La stessa indole l'ha portato a prestare servizio volontario per un periodo anche nei Balcani.
0203RaffaeleLaRovere.jpg