Una caserma tutta nuova
di Aldo Pasquazzo

È stata intitolata alla memoria del brigadiere Carlo Baldrachi, medaglia d’argento al valor militare, la nuova caserma restaura di Pieve di Bono e Prezzo


Il rinnovato edificio che ospita la stazione dei carabinieri di Pieve di Bono-Prezzo non poteva che essere intitolato alla memoria del brigadiere Carlo Baldrachi, già medaglia d’argento al valor militare. Ebbene, ieri, alla presenza di tanti carabinieri, molti sindaci e autorità, è toccato al riconfermato primo cittadino di Pieve di Bono e Prezzo Attilio Maestri, consegnare l'opera al capo stazione maresciallo Bruno Pannuti. Fuori dalla caserma è stata scoperta una targa in ricordo di Baldrachi.

Il parterre era davvero affollato. Mai tanti uomini in divisa come in questi tre giorni nell'ambito della Pieve, considerato che è da venerdì che ci si incontra e si commemora. Dal comandante generale di brigata Massimo Menniti a ufficiali e graduati operanti, sia presso il comando di Trento che preso la Compagnia di Riva del Garda. Poi i parlamentari Panizza e Ottobre, il collega Tarolli, l'attuale ed ex Commissario del Governo ed i sindaci di Valdaone, Sella Giudicarie, Borgo Chiese, Storo e Castello.

Alla cerimonia ha preso parte pure la fanfara dei carabinieri di Milano, nonchè il cappellano militare don Gian Marco Masiero e tanti uomini che prestano servizio verso le diverse stazioni. C'era pure una mascotte, con tanto di divisa e cappello, che di nome fa Michael Pellizzari con casa a Daone.

Il primo cittadino Maestri è doppiamente onorato tant'è che nel suo intervento non trascura davvero nulla. “Il rifacimento e la successiva messa a disposizione dello stabile, realizzato negli anni cinquanta ad opera del BIM del Chiese, risulta ora moderno, pratico e funzionale. Negli anni 90, la costruzione venne a sua volta acquisita al patrimonio comunale ma poi sottoposta ad ulteriori interventi che di fatto, per cause diverse, sono durati quasi dodici anni", ha riassunto il sindaco.

Sulla figura di Carlo Baldracchi il primo cittadino ha sicuramente reso il dovuto onore. "Seppur nato a Saone, dove la sua famiglia si era rifugiata profuga negli anni degli eventi bellici legati alla prima guerra mondiale, Carlo Baldrachi trovò la morte nelle note vicende delle rappresaglie tedesche verso gli italiani di stanza nelle isole greche a seguito dell’armistizio nel settembre del 1943, la cui figura è stata ricordata nell’incontro di ieri l'altro sabato e in parte anche in quella della sera prima".
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