«Borgo Venno», l'ostello sociale
di val.

Turismo e integrazione lungo l'asse del Chiese, soprattutto a Lavenone, dove al Cogess Bar che dà lavoro a 16 ragazzi speciali ora si affianca la conduzione "sociale" di un ostello



Prima il Cogess Bar, che ha festeggiato la riapertura un mese fa. Ora l’ostello “sociale” “Borgo Venno” capace di dar da dormire e la prima colazione a dodici persone, con due camere da quattro letti ciascuna e due doppie.

A Lavenone e presto anche in un altro centro della Bassa valle Sabbia, si sta delineando un nuovo filone di servizi per la cooperativa sociale Cogess, che si occupa di gestire adulti diversamente abili trovando loro, quando è possibile, anche un’occupazione.

Sedici i ragazzi già impegnati a turnare al bar, quattro quelli che si occuperanno di accoglienza e logistica al Borgo Venno, coordinati dagli  operatori Federica e Mirco.
All’Ostello mancano solo gli ospiti ed è già partita la campagna di promozione a 23 euro per un letto, compresa la colazione da consumare al Cogess Bar che apre lì vicino.

«Dopo l’esperienza col bar iniziata lo scorso anno, viste serietà, competenza e professionalità dimostrate dai ragazzi e da chi se ne cura, abbiamo deciso di fidarci anche con l’ostello» ha chiarito il vicesindaco Fiorenza Cristina Zamboni, presente venerdì scorso all’inaugurazione.

Con lei il presidente della Comunità montana, Giovanmaria Flocchini, che ha salutato di buon grado il connubio fra lo sviluppo in chiave turistica del territorio e gli aspetti sociali di quella che ha definito «una sfida affascinante quanto complicata».

Per la Cogess sono intervenuti il presidente Angelo Tosana e l’amministratore delegato Alessandra Bruscolini.
«Cogess da 23 anni so occupa di gestire servizi diurni, residenziali, scolastici e domiciliari volti a rendere migliore la vita delle persone con disabilità e con queste iniziative non ci stiamo certo snaturando – ha affermato Angelo Tosana -. Il “cosa facciamo” è lo strumento, la differenza sta nel modo in cui lo facciamo e ovviamente per chi: soci e dipendenti, per il territorio, ma soprattutto per i nostri utenti».

Alessandra Bruscolini ha messo in risalto che «Se il bar ci ha permesso di farci conoscere meglio sul territorio valsabbino, l’ostello che si rivolge ai cittadini del mondo ci permetterà di dare un respiro molto più vasto a ciò che stiamo facendo».

L’ostello di Lavenone è stato realizzato ristrutturando un edificio nel centro storico di Lavenone, utilizzando i fondi dell’Accordo di Programma per la valorizzazione del lago d’Idro e fa il paio con quello, più capiente ma con le medesime finalità, realizzato nei pressi della spiaggia di Ponte Caffaro.


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