Quando il cibo diventa una malattia
di Redazione

Anche a Gavardo è attivo il gruppo Overeaters Anonymous, per affrontare insieme il problema dei disturbi alimentari (anoressia e bulimia) e dal mangiare compulsivo


“La nostra forza è la nostra debolezza”. Così dichiarano i membri di Overeaters Anonymous che dopo anni di diete, di isolamento, di vergogna, di rabbia e depressione causati dai disturbi dell’alimentazione (anoressia e bulimia) e dal mangiare compulsivo hanno finalmente trovato una soluzione che ha cambia-to loro la vita. “Sono rinato. Con OA sto vivendo di nuovo e amo la vita”.

L’associazione di Overeaters Anonymous ha radici lontane: nel 1960 tre donne di Los Angeles iniziarono ad incontrarsi regolarmente per aiutarsi a vicenda nella risoluzione dei problemi alimentari che affligge-vano le loro vite, seguendo un programma modellato su quello degli alcolisti anonimi. Il messaggio di re-cupero e di speranza si è diffuso a livello internazionale e oggi in Italia ci sono circa 70 gruppi.

“L’unico requisito per essere membri di OA è il desiderio di smettere di mangiare in modo compulsivo”. I disturbi dell’alimentazione colpiscono persone di qualsiasi sesso, età e classe sociale. C’è chi è vittima di abbuffate, chi vive schiavo della bilancia e del conteggio delle calorie, chi si ingozza e poi vomita e chi e-stenua il proprio corpo con lassativi o con l’eccessivo esercizio fisico. I mangiatori compulsivi hanno in comune l’ossessione mentale per il cibo, sia come privazione che come abuso. Ed è un incubo pari a quello in cui si cade con l’alcol o con qualsiasi altra droga, nonostante purtroppo se ne parli meno.

La forza del programma di recupero OA è proprio questa: “Noi di Overeaters Anonymous abbiamo fatto una scoperta. Alla prima riunione che abbiamo frequentato abbiamo imparato che eravamo preda di una pericolosa malattia e che la forza di volontà, la salute emotiva e la fiducia in se stessi che alcuni di noi una volta avevano avuto, non sarebbero valse a nulla. Abbiamo scoperto che le cause di questa malattia non sono importanti, ciò che merita l’attenzione del mangiatore compulsivo che ancora soffre è questo: esiste un metodo provato, realizzabile, con cui pos-siamo arrestare la nostra malattia”.

Questo metodo viene offerto dal programma dei 12 Passi e 12 Tradizioni sul modello di Alcolisti Anonimi, cambiando le parole “alcool” e “alcolista” con “cibo” e “mangiatore compulsivo”. L’impotenza di fronte al cibo viene guarita dall’amore e dalla comprensione che si trovano in questa associazione di auto-mutuo aiuto. Il recupero si realizza giorno per giorno grazie al sostegno dei gruppi in cui i membri si incontrano settimanalmente per condividere la propria esperienza e la soluzione al problema comune; ci si scambia email e numeri di telefono per creare una rete efficace di sostegno reciproco. Non si è più soli. La forza vincente di OA è la consapevolezza della debolezza comune di fronte al cibo, che da fattore di isolamento e dolore diventa la forza che unisce persone diverse. “Insieme possiamo fare quello che da soli non avremmo mai potuto”.

Non ci sono quote di iscrizione da pagare per essere membri e non è richiesta l’assunzione di alcun pia-no alimentare specifico. OA dona accoglienza, comprensione e amicizia.

In provincia di Brescia si tengono riunioni in due gruppi:
1. Martedì 20.30 - 22.30 Gavardo via Giovanni Quarena 8 (ex biblioteca) “OA il Volo Garda e Vallesabbia” via Giovanni Quarena 8 Gavardo (ex biblioteca) mail: oa.ilvolo@gmail.com

2. Venerdì 20.00-21.30 Brescia via Cimabue,16 loc san Polo c/o casa delle Associazioni – mail : o-a.brescia@libero.it

Per informazioni si può consultare il sito internet nazionale: www.oa-italia.it; tel. 320 42 38 39.
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