Aperitivo con... il futuro
di Redazione

Ricerca ed impresa, ecco le due facce della stessa medaglia che per nome fa innovazione. Questa l’estrema sintesi dell'incontro che ha avuto luogo mercoledì nella sala delle conferenze delle Terme di Vallio


Organizzato dalla zona Garda e Valle Sabbia dell’Aib, coordinata dal prevallese Michele Lancellotti, il convegno dal titolo "Aperitivo con... il futuro", ha messo a confronto due “anime” dello stesso sistema: da una parte il fisico nucleare, ricercatore al Cern di Ginevra e docente dell’Università di Brescia Germano Bonomi, valsabbino di Sabbio Chiese; dall’altra Piermatteo Ghitti della Metallurgica Bresciana, azienda che negli anni Novanta del secolo scorso, nel suo stabilimento di Dello, ha scommesso tutto sulla ricerca e lo sviluppo divenendo leader nella produzione di cavi elettrici speciali ed in fibra ottica.

A gestire gli interventi, di fonte a più di 160 persone che hanno risposto all’appello dell’Associazione Industrie Bresciane, il giornalista Luca De Biase, che per il Sole24Ore cura l’inserto “Nova24”, dedicato appunto alle novità in campo scientifico.

«Fare innovazione in azienda significa migliorare il prodotto, ma anche e soprattutto riuscire a vedere le cose in modo diverso» ha esordito nel salutare i presenti il vice presidente di Aib Paolo Streparava.

«Il progresso, la crescita, non avvengono grazie a ricette preconfezionate – ha ricordato De Biase nella sua introduzione –. E’ necessaria la conoscenza garantita dal lavoro dei ricercatori. Questi fanno solo parte di un sistema per l’innovazione, che non arriva se prima non si crea uno spazio culturale, tecnologico, economico e finanziario, che prima non c’era».

A Germano Bonomi il compito di utilizzare un linguaggio semplice per descrivere ai non addetti ai lavori gli ultimi traguardi della ricerca nel campo della fisica delle particelle.

Quando queste scoperte potranno incidere sulla vita di tutti noi?
«Non lo sappiamo – ha risposto il fisico -. Sappiamo però che i fenomeni elettromagnetici sono stati scoperti da Maxwell nella seconda metà dell’800 e tutti noi abbiamo oggi un telefonino in tasca».

Piermatteo Ghitti ebbe il merito nei primi anni 90 del secolo scorso di girare il mondo alla ricerca della tecnologia giusta per innovare la sua azienda. Così portò in Italia uno dei primi acceleratori di particelle: tre anni per farlo entrare in funzione, fra intoppo tecnici e burocratici, nel 1993 Metallurgica Bresciana è stata però la prima a “reticolare” i materiali utilizzati per isolare i cavi, dimezzandone il peso e mantenendo intatte le caratteristiche di portata, durata, sicurezza.

Ricerca ed impresa, per crescere, non c’è altra via.

Con noi a Vallio c'era anche Armando Ponchiardi: ecco il video




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