Procedure complesse
di val.

«Certo che non si possono portare le bombe in casa: quando si trovano degli ordigni si devono chiamare le forze dell’ordine, poi interveniamo noi per metterli in sicurezza e distruggerli»


Gentilissimo, il capitano Torelli del Genio Guastatori di Cremona: si preoccupa di fare prevenzione, ma non ci dice nulla di quello che c’è nella cantina della casetta al civico 15C di via Galilei, dove noi scorgiamo solo l’uscio divelto dall’esplosione e un metal detector, probabilmente quello utilizzato nelle sue frequenti ricerche dal Manessi.

«C’è un’inchiesta in corso, poi al momento non saprei nemmeno cosa dire, se non che ci vorrà del tempo per repertare, catalogare e poi distruggere tutto il materiale bellico presente. Questo è il nostro lavoro» aggiunge.

Un’occupazione che andrà avanti per tre settimane almeno, forse un mese: è quanto riusciamo a capire.

La procedura è complessa: ogni ordigno va messo in sicurezza e non se ne possono trasportare tanti insieme in un luogo idoneo, di solito una cava, per farli brillare. Si comincerà martedì.

Intanto la zona dovrà essere attentamente presidiata e a quanto pare ci dovranno pensare i carabinieri della compagnia di Salò al comando del capitano Alessandro Firinu.
Lui non ci dice nulla, mentre va avanti e indietro raccogliendo elementi per l’indagine, ma i conti sono presto fatti: ci vorranno sei, otto militari al giorno per coprire tutti i turni, giorno e notte.
Almeno un carabiniere ci dovrà essere sempre anche quando gli uomini del Genio sono al lavoro.

Operazioni che richiederanno anche la presenza di personale sanitario di supporto: ieri c’erano i “reperibili” dell’infermierizzata, ma dalla prossima settimana potrebbero arrivare ambulanza e personale militare.

Insomma, per la sua attività, il “collezionista di bombe” di Villanuova, ha già pagato un caro prezzo. E non è finita lì.
Una vicenda questa, che costerà cara anche alla collettività.

.in foto: il capitano Torelli del Genio Guastatori

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