I giovani «custodi» della qualità dell’aria
Tre classi della Scuola primaria statale di Gavardo sono impegnate in un progetto di monitoraggio sul livello di smog e inquinamento del centro valsabbino, con l’appoggio dell’Amministrazione comunale.

Protettori della natura ed educatori dell’ambiente, ma anche tecnici adibiti all’analisi dello stato di salute dell’aria.
Cinquantasei alunni in campo con l’intento di raccogliere dati relativi all’inquinamento atmosferico nel Comune di Gavardo, allungando la lista delle scuole della Val Sabbia che ogni anno contribuiscono allo studio del fenomeno. Protagoniste, quindi, le tre classi 5ª della Scuola primaria statale di Gavardo. «Noi del distaccamento» come amano definirsi, giocando sulla loro posizione «decentrata» rispetto alla sede principale dell’Istituto. A seguirli passo dopo passo, l’insegnante Mariangela Veneziani, responsabile dell’attività, ma pure l’Amministrazione comunale, promotrice «finanziaria» del progetto. Niente tecnologia sofisticata, ma capanne in legno contenenti un semplice rilevatore, esposte per tre giorni sugli alberi del paese. Poi il lavoro in laboratorio: vetrini e microscopi alla mano per la raccolta dei dati. «È un progetto dedicato allo studio ed al rispetto dell’ambiente, avviato in Val Sabbia 5 anni fa; coinvolge oltre 100 insegnanti, dalla scuola materna alle superiori», spiega Mariangela Veneziani. Un polo scolastico, con le Media di Vestone a fare da capofila. «Oltre all’analisi delle polveri dell’aria, è possibile intervenire anche sui macroinvertebrati e sui licheni, sempre nell’ambito delle rilevazioni legate all’inquinamento». Ogni anno, poi, i dati vengono depositati a Idro e conservati in un archivio.
Gli alunni di Gavardo, da parte loro, hanno costruito sei piccole capanne in legno per altrettante zone del paese: la cosiddetta «zona bianca» (l’area del vecchio Mulino, lontana da fonti di inquinamento); il giardino della Scuola media (per verificare la qualità dell’aria che si otterrebbe andando a scuola a piedi); l’albero della Scuola elementare; la zona esterna alla Scuola media; l’ospedale; la zona industriale.
Esposto per 72 ore, sabato verrà smontato il rilevatore per iniziare il lavoro di analisi. Con l’arrivo della primavera anche la seconda fase, così da sondare la qualità dell’aria a caloriferi spenti.
«Il Comune ha voluto finanziare le spese necessarie per l’acquisto del materiale di ricerca - continua l’insegnante -. L’Amministrazione ha dimostrato interesse, suscitato anche dall’imminente nascita dell’Agenda 21 sul territorio di Gavardo».
Il sindaco Gian Battista Tonni e l’assessore all’Ecologia Aldo Micheli hanno seguito di persona il montaggio delle capanne. I Vigili urbani e alcuni volontari hanno fornito assistenza. «A fine anno i ragazzi parteciperanno ad un incontro con il dirigente scolastico Antonio Butturini e con le autorità comunali: in questa occasione riceveranno un diploma in veste di protettori dell’ambiente».
Per il futuro, molti obiettivi: la costruzione di un «pedibus», una sorta di autobus che si muove grazie ai piedi dei passeggeri; una pubblicazione sulla ricerca svolta, ma anche la realizzazione di un Giornalino interno alla Scuola.

a. vecl.

dal Giornale di Brescia

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