Fonderie Mora, un mega impianto «cattura-fumi»
di Redazione

Con la prossima chiusura estiva sarà installato un nuovo impianto di captazione dei fumi e di areazione dello stabilimento di Gavardo, che andrà a risolvere buona parte dei problemi riscontrati finora


Importanti novità in casa Fonderie Mora. L’azienda di Gavardo, dal 2012 nella galassia del Gruppo Camozzi, investirà dagli 8 ai 10 milioni di euro per realizzare un grosso impianto di captazione dei fumi e di areazione dello stabilimento, che andrà a risolvere buona parte dei problemi riscontrati finora anche dai cittadini, che ha mobilitato nei mesi scorsi anche i comitati ambientalisti.

A infastidire, infatti, non sono solo i fumi, ma anche gli odori e pure le polveri che vengono attribuiti alla presenza della fonderia nelle vicinanze dell'abitato.

Una prima tranche di lavori è stata effettuata lo scorso agosto, a fabbrica chiusa, mentre quasi tutti i 139 dipendenti erano in ferie e la lavorazione della ghisa ferma. Del resto, all'interno, non deve esserci proprio nessuno, dal momento che «si sta installando un impianto grande quanto una villetta» fanno sapere.

La seconda parte dei lavori pertanto - ha spiegato l'azienda ai sindacati, come riferiscono Francesco Mazzacani e Ermanno Saiani, della Fiom, è prevista per la prossima chiusura estiva ad agosto. Ma la richiesta che arriva dall'organizzazione di via Folonari è anche quella che «nella gestione delle operazioni si possa fermare l'azienda qualche settimana in più per non arrivare a concludere l'intervento, come peraltro previsto, ne12017. Quindi o anticipando la fermata di qualche giorno o posticipandola».

Già nel biennio 2013-2014 erano stati effettuati lavori per cercare di risolvere le problematiche ambientali, tra l'installazione di nuovi filtri, il dimezzamento dei livelli di resina utilizzati nei processi produttivi o l'eliminazione dei solventi del rivestimento refrattario.

Grazie al nuovo impianto la Fiom ritiene che le Fonderie Mora «possano tornare ad essere un'azienda importante per l'occupazione e la compatibilità con il territorio - prosegue Mazzacani -. Gli investimenti sugli impianti e sull'ambiente sono i presupposti per farla diventare un punto d'eccellenza». Tra gli obiettivi vi sono quelli di riconquistare il mercato («e qualche indicazione positiva c'è») e la credibilità. «Ma un dato basta per tutti - concludono Mazzacani e Saiani -: le Fonderie Mora sono tra le poche aziende che riforniscono la Cina».

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