Da Trattoria Italia a Borel Hotel
di Aldo Pasquazzo

Dopo tre anni di interventi, questo sabato 30 aprile a Pieve di Bono verrà riaperto il locale della famiglie Borel con una nuova gestione


Negli anni 60 si chiamava Trattoria Italia ora Borel Hotel. Allora a gestire l’esercizio, considerato a tutti gli effetti un’osteria di campagna, c’era nonna Lorenza e i tre figli: Franco, Guido e Giustina. Quest’ultima, una volta sposata, si era trasferita nel bresciano. Dentro quell’androne di sabato e di domenica si poteva anche sconfinare con qualche ballo al suono di una radiola Augusta e poi di un jukebox.
Giustina, comunque,  si chiama pure la moglie di Guido, dalla cui unione  sono nate Nadia,Mara  e  Laura. Sono loro di fatto a portare avanti ora  la tradizione di famiglia. Un Dna che non smentisce la prestazione d’opera  di più generazioni.

Ebbene, questo sabato 30 aprile, dopo  tre anni di intensi interventi,   l’esercizio, dislocato nelle adiacenze  del  bivio per Prezzo e di fronte all’area di servizio degli Armani, tornerà ad essere punto di ritrovo  e di aggregazione  per la gente del posto, ma non solo.

Per l’inaugurazione si prevedono 200 e più persone, con un cerimoniale che prevede l’accoglienza nel parco adiacente il campo bocce, taglio del nastro con   autorità e rappresentanti delle istituzioni, buffet e tanta musica.

Guido Borel, negli anni 60, era considerato una mitica  figura sportiva: per decenni ha indossato  con orgoglio la maglia granata numero 5. Ora lo imita un nipote,  sempre nella squadra  che gioca ai bordi del torrente Adanà.

L’osteria di un tempo  era considerata per molti una seconda casa: ad accogliere gli avventori c’erano Lorenza e la figlia Giustina.
Poi la svolta con l’arrivo della seconda Giustina, nata e vissuta a Bersone. Guido nel frattempo demanda  alla moglie il grosso dell’attività mentre lui integra il reddito di famiglia lavorando alla Mascheri maglierie di Condino.
Ora la gestione passa alla terza generazione.
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