Schiacciato dal ceppo
di val.

Maurizio Ghidini, che in Pertica tutti chiamavano Claudio, è morto schiacciato da un ceppo rotolato a valle con tutte le radici



«E’ uno degli incidenti più frequenti nel bosco quando hai a che fare con un albero che si è già sradicato da solo – ci dicono gli esperti -. Lo tagli a pezzi fino alla base e poi, con l’ultimo affondo di motosega, il ceppo non ha più appoggio e rotola a valle con tutte le radici».

Questa la ricostruzione dell’incidente che ieri pomeriggio ha ucciso Maurizio Ghidini, originario di Brescia ma naturalizzato a Pertica Bassa, tanto che per le elezioni del 2009 si era anche candidato a sindaco finendo col fare per un po’ il consigliere comunale.
A luglio avrebbe compiuto 59 anni.

La disgrazia a poche decine di metri dalla casetta immersa nel bosco
nella quale Maurizio, che in Pertica dove aveva la residenza tutti chiamavano Claudio, era tornato da alcuni mesi, dopo un periodo di lavoro trascorso in Romania ed in attesa di partire per gli Stati Uniti.

Era un geometra e con la sua ditta si recava spesso all’estero.
L’infortunio è avvenuto una manciata di metri a monte della salita più ripida lungo la stradina che dalle vasche della troticoltura dell’Acqua Bianca porta alla chiesetta di San Lorenzo, a Ono Degno.

Unica testimone la cagnetta Minù, che fino all’ultimo ha provato a tenere lontani i soccorritori: poco prima delle 13 di lì saliva verso Ono Degno Claudio con la moto da trial e non c’era nessuno; poco dopo le 16 tornavano da una passeggiata quattro donne di Vestone e è toccata a loro la macabra scoperta del corpo dell’uomo, supino, con la testa all’ingiù.

Il pesante ceppo con tutte le radici, dopo averlo schiacciato, ha proseguito la sua corsa distruggendo anche la carriola che Maurizio stesso aveva lasciato sulla strada.
Immediato l’allarme al 112 che ha inviato sul posto un’autolettiga, l’automedica e i carabinieri di Vestone. Dietro a loro dal fondovalle anche i vigili del fuoco.

Troppo tardi per prestare soccorso al malcapitato che probabilmente è morto sul colpo, dopo essere stato travolto da quel ceppo di frassino. Al medico rianimatore non è rimasto altro da fare che constatarne il decesso.

Sul posto per i rilievi il maresciallo Procopio, da Vestone: nessun dubbio sulla dinamica, tanto che il magistrato ha disposto subito il nulla osta alla sepoltura.
Dopo il riconoscimento da parte dei familiari, la salma di Maurizio Ghidini è stata ricomposta in casa sua, lì vicino, in attesa che venissero disposte le esequie.


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