Ambulanze nella bufera
di Ubaldo Vallini

Nuova bufera per le associazioni di volontariato che si occupano di trasportare i dializzati in Valle Sabbia. Anzi: sempre la stessa, anche se soffia in una direzione solo leggermente diversa. Il rammarico degli operatori



Tranquilli da una parte, amareggiati e anche piuttosto arrabbiati dall’altra. I volontari valsabbini delle ambulanze certo questo “ritorno di fiamma” non se lo aspettavano.
Ne abbiamo già scritto qui lo scorso anno.

«Finirà tutto in pane e acqua, com’era già successo qualche anno fa – ci dicono convinti -. Nel conteggiare il chilometraggio percorso con le ambulanze non abbiamo fatto altro che seguire quanto ci era stato indicato dall’Asl».

L’amarezza arriva invece quando si fanno i conti con l’impegno profuso da volontari, non solo senza guadagnare un euro, ma «rimettendoci tempo e denaro per poi essere trattati a questo modo. Sarebbe stato sufficiente adottare un minimo di buon senso nel valutare le circostanze per evitare di sollevare tanti polveroni inutili, se non dannosi».

Poi arriva anche l’arrabbiatura, “condita” di paradosso: «Non è vero, come abbiamo letto sui giornali, che i depositi bloccati in un primo tempo sono stati poi dissequestrati – ci dice Roberto Turri Zanoni, fino a qualche settimana fa presidente dell’Associazione Volontari Ambulanza Valsabbia -. 22 mila euro del gruppo di Bagolino, 2 mila di quelli di Sabbio e 4.800 del conto corrente che ho cointestato con mia madre, che ha 83 anni, sono ancora bloccati a garanzia dei 23mila euro contestati».

«E non è tutto – aggiunge -, perché con questo nuovo provvedimento, sempre per quegli iniziali 23 mila euro, sono stati bloccati anche i conti dell’associazione. Così rischiamo di non riuscire ad onorare i debiti fatti per il recente acquisto di due nuove ambulanze».

E poi c’è una sorta di “giallo”: «Il segnalatore piazzato durante le indagini per conteggiare i chilometri, era stato posizionato sotto il telaio di un’ambulanza per le emergenze del 118, invece che sotto quella dei dializzati. E allora cosa ci contestano?».

E' una vicenda, questa, nella quale tanto o poco sono coinvolti tutti i gruppo che prestano volontariato sulle ambulanze in Valle Sabbia.

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